A partire dal prossimo 15 settembre, grazie ad una procedura ad hoc, sarà possibile fare richiesta per usufruire del regime di aiuti, introdotto con decreto del MIBACT dell’11 maggio scorso, destinato alle imprese culturali e creative del Mezzogiorno (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia).
La misura si avvale di 107 milioni di euro che verranno ripartiti in tre ambiti specifici di intervento: sviluppo di nuove imprese nel settore culturale, turistico e manifatturiero (per un totale di 41, 7 mln di euro), sostegno a quelle esistenti (37,8 mln di euro) e terzo settore (27,4 mln di euro). Per poter usufruire delle agevolazioni, i requisiti e le condizioni variano in base ai campi di azione (rispettivamente disciplinati nel II, III e IV titolo del decreto).
Nel primo caso, sono ammesse le società di capitali o di persone, incluse le cooperative, iscritte nel registro delle imprese, di micro, piccola e media dimensione costituite da non oltre 36 mesi (alla data di presentazione della domanda). Per quanto riguarda gli investimenti, l’importo non dovrà superare i 400 milioni di euro e dovrà essere destinato ad attività di editoria, stampa, produzione cinematografica, gestione di teatri, sale concerti, biblioteche, archivi, musei e purché il soggetto richiedente introduca elementi di innovazione nel servizio o prodotto, nell’organizzazione o nel mercato. Per questa prima categoria il finanziamento agevolato presenta un tasso di interessi dello 0 %, in misura pari al 40 % della spesa (con un ammortamento di 8 anni, oltre ad un anno di preammortamento per il periodo di realizzazione). Previsto anche un fondo perduto in misura pari al 40 %, ma elevabile fino al 45 %.
Nel secondo caso, per le imprese (sempre costituite con le stesse forme delle precedenti) il limite degli investimenti è pari a 550 milioni di euro da destinare ad attività di artigianato tradizionale, alberghiera e ristorazione, studi professionali, produzioni cinematografiche. Per loro, il finanziamento compre il 60 % delle spese e il fondo perduto si ferma al 20 %.
Nel terzo caso, i destinatari sono le Onlus che operano nei settori culturali e artistici, ricreativi, sociali, protezione dell’ambiente e degli animali, manifatturiero, ristorazione: per queste realtà è previsto un fondo perduto a copertura dell’80 % delle spesa ammessa.
Fonte: SIAE