Pubblichiamo integralmente la missiva indirizzata al Presidente di SIAE, Filippo Sugar, dal Consiglio Internazionale degli Autori di Musica (CIAM), in merito ai contenuti e ai toni del dibattito che si è sviluppato nelle ultime settimane in Italia relativamente al recepimento della Direttiva europea sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e sulle licenze multiterritoriali.
Stimato Presidente,
A nome del Consiglio Internazionale degli Autori di Musica (CIAM) desidero esprimere forte preoccupazione per la crescente disinformazione, a volte demagogicamente alimentata, che è dato di leggere sulla stampa e sulle reti sociali italiane in merito al recepimento della Direttiva 2014/26/UE.
Va da sé che come autori siamo sempre stati a favore della massima competizione fra società per dare migliori servizi agli aventi diritto. Ma riteniamo che guardare a tale competizione nell’ambito di un singolo paese membro sia fuorviante e dannoso per i nostri interessi.
Tanto più se tale competizione dovesse avvenire fra soggetti che non rispondano a due requisiti essenziali: essere senza fine di lucro ed essere governati dagli aventi diritto.
A fine di chiarimento vorremmo sottolineare le seguenti informazioni, che sono peraltro a disposizione di tutti, e in gran parte comprese nella relazione che la Commissione ha fornito al Parlamento UE.
1) Nella larga maggioranza dei paesi europei le società di gestione collettiva hanno una esclusiva sui rispettivi territori stabilita per legge, o rinnovabile per decreto, o di fatto, a seconda dei sistemi giuridici.
2) Può tranne in inganno il fatto che la SIAE (come del resto SGAE in Spagna, ZAIKS in Polonia o ARTISIUS in Ungheria) sia una società generalista. In altri paesi, come la Francia, dove esistono più società, ognuna interessata ad un particolare repertorio (musica, cinema, arti visive, ecc.), ciascuna si avvale di una esclusiva su quello specifico repertorio.
3) Ma soprattutto la Direttiva non dice che l’esclusiva deve essere abolita, bensì lascia agli stati membri ogni decisione in merito, a condizione che siano rispettati i principi, gli obblighi e gli standard dettati dalla direttiva stessa. É pertanto errato sostenere che il Parlamento italiano, mantenendo l’esclusiva (art. 180 della legge sul diritto d’autore), non rispetterebbe la Direttiva.
4) Semmai la Direttiva incoraggia l’aggregazione multiterritoriale per far fronte alle attuali sfide globali. Basti ricordare che la Cina sta per varare una modernissima legge sul diritto d’autore che la porrà fra gli attori più importanti del pianeta.
5) Si noti peraltro che, laddove esistono società concorrenti (ad esempio gli Stati Uniti) gli autori registrano crescenti difficoltà, soprattutto a fronte della debolezza che la frammentazione della gestione dei diritti e delle relative licenze crea nei confronti dei giganti del digitale.
6) Inoltre la SIAE fa parte di una confederazione mondiale (Confederazione internazionale delle società di autori e compositori – CISAC) le cui regole professionali sono anche più stringenti di quanto stabilisce la Direttiva. Come tale è sottoposta regolarmente a severi controlli periodici (audits) che non hanno mai dato origine ad alcun rilievo né sulla governance né sulla gestione.
7) Da tempo, grazie anche a precedenti Direttive, ogni autore di paese membro può iscriversi liberamente ad una società di altro paese membro, se ne ha desiderio o interesse.
La invitiamo, stimato Presidente, a fare l’uso che ritiene più opportuno della presente nota, ivi compreso portarla a conoscenza delle personalità istituzionali che hanno le maggiori responsabilità nell’indirizzare il dibattito parlamentare in corso.
Con vive cordialità,
Lorenzo Ferrero
Presidente del CIAM
Sono partner del CIAM:
ALCAM, Alianza Latinoamericana de Compositores y Autores de música
ECSA, European Composer and Songwriter Alliance
MCNA, Music Creators North America
PACSA, Pan African Composer and Songwriter Alliance