Si e’ tenuta ieri la conferenza stampa di presentazione di Note Legali – Associazione Italiana per lo studio e l’insegnamento del diritto della musica.
Hanno partecipato all’incontro, il Presidente dell’Associazione Andrea Marco Ricci, Filippo Gasparro, dirigente della SIAE, l’avv. Giovanni D’Ammassa (Presidente dell’associazione Dirittodautore.it e membro dell’Assemblea della SIAE) e Isabella Longo (Responsabile Programma Italia – EMCA Italia, composta da AFI, IMAIE e SIAE).
Riportiamo i passaggi piu’ importanti del discorso di Andrea Marco Ricci, Presidente di Note Legali:
Le attività di formazione ai diritti della musica vanno supportate con forza dal settore e dalle istituzioni, con lo stesso appoggio, e magari finanziamenti e visibilità , che non puo’ piu’ essere solo offerto ad iniziative musicali, le uniche definite come culturali nei bandi ex art. 21SIAE ed ex art. 7 IMAIE.
Riproporre l’ennesimo stesso spettacolo di due sere cui partecipano 1000 persone nel pubblico, e’ piu’ culturale che insegnare a 1000 musicisti come emergere dalla illegalità e trasformare il proprio talento musicale in una professione dignitosa?
In Italia Insegniamo a suonare a ragazzi che ci credono neanche piu’ che da grandi potranno vivere di musica, che non hanno il coraggio di scrivere sulla carta di identità di fianco alla parola Professione, il termine Musicista.
Non produrranno forse loro altrettanta cultura, ricchezza e ulteriore lavoro indotto?
Prosegue il Presidente:
Già cultura…chiediamoci quale cultura sta proponendo questo settore? Se non e’ una cultura della legalità , della giustizia sociale, dei diritti garantiti, spiegati e fatti valere e difesi… che cultura sarà ?
Sarà quella della musica consumo voluta come gratuita dai consumatori, legalmente o illegalmente? Quella dell’opinione pubblica che parla di musica come star system ma non comprende il sistema musica? Quella dell’abolizione del diritto d’autore come incentivo alla produzione, del diritto connesso e del compenso da copia privata per uso personale come gabella, della previdenza dei musicisti come eccessiva burocrazia, del mese del boicottaggio dei prodotti recanti il contrassegno SIAE come atto di libertà rispetto alla estensione temporale dei diritti d’autore ed all’utilizzo di sistemi DRM, la stessa cultura che non cita neanche il nome degli autori nelle utilizzazioni di opere musicali online, che vede il diritto d’autore come ostacolo alla diffusione della cultura ma non ha la cultura per conoscere e riconoscere il lavoro di chi opera nel settore musicale come degno di tutela e lo abbandona al lavoro nero, al doppio e triplo lavoro, al “gatto e alla volpe” del settore?
Ogni idea va considerata certo, nel giuoco di compromessi ed equilibri che e’ la democrazia, anche nella evoluzione verso nuovi equilibri: ma se tale evoluzione/rivoluzione non si basa sulla conoscenza delle norme, se non e’ accompagnata da competenze specifiche, che funzione ha? Che prospettive propone?
Se il nostro settore non ha la capacità e la competenza per rispondere a queste provocazioni culturali, per raccontare la verità giuridica delle cose ed il suo perche’ in modo semplice e chiaro, che ne rimarrà della musica? Se non sappiamo spiegare cosa sta alla base del lavoro degli operatori musicali, e riconoscerne il lavoro…dove finiremo? A parlare solo delle polemiche del Festival di Sanremo?
Già Sanremo. Nel corso della tavola rotonda organizzata dalla SIAE in occasione del Festival di Sanremo moltissimi gli interventi hanno lamentato questa mancanza di cultura dei diritti. Finalmente se ne sono resi conto!!!
Ecco per noi fare formazione e’ una risposta! Mettere un seme oggi nei musicisti di domani, perche’ domani sia una pianta robusta e generi altri frutti e si diffonda.
E con riferimento al posizionamento di Note Legali:
Siamo liberi, anche al nostro interno. La nostra attività politica come Note Legali non e’ nell’aderire ad un sindacato o ad una associazione di categoria, difendere gli interessi di una o dell’altra parte. Ma spiegare lo stato delle cose in modo corretto, fornire quegli strumenti legali e quei servizi necessari a garantire quella dignità professionale che una Repubblica democratica fondata sul lavoro deve offrire anche ai lavoratori dello spettacolo (siano essi autori, artisti, band di ragazzini, produttori, ecc.) quella legalità che e’ alla base dello stato di diritto e di una società civile e culturalmente avanzata.
Questa per noi e’ una scelta politica, questa e’ la cultura che vogliamo portare avanti…non quella degli interessi particolari…ma quella del servizio ai musicisti, ai creatori, al settore, un servizio che produce cambiamento… l’unico successo che cerchiamo e’ lasciare il settore un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.
E conclude:
Amici qui intervenuti: con coraggio, passione e tanta buona volontà abbiamo acceso un piccolo fiammifero… aiutateci a farlo divampare in un incendio.
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