Riportiamo l’intervento sostenuto dal Presidente di Note Legali Andrea Marco Ricci in occasione del convegno organizzato il 15 maggio scorso dal Coordinamento Nazionale degli Amici della Musica presso la Sala Borsa di Bologna con il fine di discutere di prospettive e scenari futuri della musica italiana:
“ Il futuro della musica dipende non solamente da una riflessione sui nuovi modelli di business, ovvero da aspetti economico-industriali, ma anche e soprattutto dalla promozione di una forte iniziativa culturale volta a diffondere:
1) la conoscenza del lavoro e dei diritti di chi fa musica, rivolta sia ai musicisti e agli operatori, che ai consumatori;
2) una cultura di rispetto della legalità, anche nel settore musicale;
3) un intervento sistemico di riforma legislativa del settore musica.
L’epocale sfida che Internet ha posto al tradizionale modo di comunicare e fare commercio sta infatti sovvertendo anche i meccanismi culturali su cui si fonda la stessa società civile spostando la musica da prodotto culturale a mero prodotto di consumo privo di valore: tutto appare dovuto, immediatamente disponibile, senza alcuno sforzo o contorno di valori o regole che non siano facilmente aggirabili per i più.
Riguardo al primo punto tale attività va svolta soprattutto nelle scuole, dove si formano i consumatori e gli operatori di domani.
Note Legali, Associazione Italiana per lo studio e l’insegnamento del diritto della musica, ha organizzato e realizzato negli ultimi 2 anni oltre 120 incontri formativi gratuiti in oltre 25 scuole di musica private di tutta Italia, in concorsi musicali e presso le manifestazioni fieristiche del nostro settore. Tale attività serve a formare i musicisti di domani, i quali grazie alla conoscenza dei propri diritti e delle regole del gioco potranno, orientare al meglio la propria carriera e tutelarsi da soggetti non professionali, facendosi altresì portatori di una cultura di rispetto del lavoro altrui e del proprio. L’insegnamento del diritto della musica e del music business è molto raro nelle oltre 1000 scuole di musica private che continuano a formare musicisti di grande talento, ma con scarse prospettive di sopravvivenza. In tale senso tale attività, che Note Legali è l’unica struttura a svolgere in Italia, con grande efficacia, proseguirà con maggiore intensità nel prossimo biennio, con il radicamento di corsi ad hoc in alcune delle principali città italiane (Milano, Bologna, Roma).
Allo stesso modo, tale iniziativa culturale deve avere luogo anche nelle scuole superiori. L’esperienza di Note Legali in tale senso è molto positiva. Negli ultimi 6 mesi è stato realizzato uno spin-off di 4 incontri con oltre 2000 studenti di Verona. Nell’ambito di seminari di circa un’ora e mezza si è spiegato il lavoro nella musica, il senso del diritto d’autore, le conseguenze della pirateria e del file-sharing sul nostro settore e nella nostra quotidianità, le sanzioni collegate e le alternative legali per soddisfare il proprio bisogno di musica, quali ad esempio Downlovers. Accompagnando tale illustrazione con la presenza di un musicista di fama (Marie Claire D’Ubaldo, Federico Poggipollini) che si è prestato anche all’esecuzione di qualche brano in acustico, l’evento è risultato veramente molto efficace. Si segnala la soddisfazione anche dei Presidi degli istituti, i quali hanno potuto apprezzare come l’incontro trasmetta un corretto approccio all’essere cittadini, favorisca lo svilupparsi del senso civico, metta in risalto il rispetto altrui contrapposto alla libertà assoluta, valorizzi il concetto di legalità. Iniziative di questo tipo, che hanno effetti “virali” di tipo “virtuoso”, vanno sostenute con forza da tutta la filiera e in particolare dalle istituzioni (SIAE, IMAIE, in primis preposte alla tutela del sistema culturale), e non possono essere lasciata alla buona volontà di una associazione.
È necessario tuttavia che il rispetto del lavoro di chi fa musica e cultura sia una attenzione anche degli operatori stessi. La sensazione è che negli ultimi anni ci si sia molto concentrati sull’aspetto industriale, trascurando la “digitalizzazione” anche dei valori su cui si basa il lavoro stesso dei musicisti. Non a caso, raramente, anche nella distribuzione digitale legale vengono menzionati i nomi dei creativi (autori, compositori, musicisti che hanno partecipato all’incisione) che hanno contribuito alla realizzazione del prodotto. Tale approccio, oltre a violare i diritti morali dei creativi, svilisce il prodotto culturale stesso riducendolo a mero bene di consumo. Lo stesso dicasi della scarsa propensione alle legalità degli operatori del settore, al quale favorisce una perenne concorrenza sleale che spesso svantaggia tutti. Campagne culturali di sensibilizzazione, e impegno politico comune, sono i possibili strumenti che però non possono prescindere da un personale impegno di ciascuno.
Quanto all’ultimo punto, Note Legali si è resa promotrice della creazione di un gruppo, di prossima ufficializzazione, composto da esperti consulenti di diritto della musica (legali, commercialisti, operatori), il quale avrà il compito di assistere l’iniziativa politica di riforma legislativa del settore, fornendo pareri esclusivamente tecnici sul contenuto delle proposte presentate. Tale attività dovrebbe contribuire ancor più significativamente, rispetto all’esperienza di divulgazione e commento del diritto della musica svolta Note Legali degli ultimi due anni, a una riforma legislativa del settore armonica e giuridicamente corretta”.