Nata in Francia nel 1982 per iniziativa del Ministro della Cultura Francese, Jack Lang, la FESTA EUROPEA DELLA MUSICA e’ l’evento che ogni 21 giugno celebra l’arrivo dell’estate in molte città in Europa e nel mondo, regalando centinaia di concerti completamente gratuiti, di ogni genere musicale. Ma tra crisi di mercato, pirateria digitale ai massimi livelli e scioperi delle radio, FIMI – Federazione dell’industria musicale italiana – aderente a Confindustria, ricorda che anche giornata passerà senza che l’Italia si sia dotata di una legge di settore.
“Siamo al minimo storico” ha dichiarato il Presidente Enzo Mazza – quest’anno non e’ nemmeno partito un disegno di legge nonostante l’intera filiera abbia costituito un tavolo comune ed abbia anche raccolto il consenso della totalità delle associazioni di categoria intorno ad una proposta di legge. Fin dal DL Veltroni del 1997″ sottolinea Mazza “il Parlamento ha avuto sempre in calendario una proposta di legge che si e’ tuttavia arenata per i piu’ svariati motivi. Quest’anno non abbiamo nemmeno visto una proposta all’esame delle Commissioni, un fatto molto preoccupante soprattutto in una fase di crisi del settore come quella attuale”.
E poiche’ solo solo 6 canzoni italiane su 40, secondo i rilevamenti, passano in radio, oggi si sciopera contro i grandi network radiofonici, per dare un segnale di protesta simbolica contro il rischio di estromissione totale della musica della nuova scena indipentente italiana dai circuiti delle radio e della televisione italiana”.
Numerose le adesioni allo “sciopero radio”, tra cui quella di Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, e degli onorevoli Giuseppe Giulietti, Nicola Tranfaglia, Franco Grillini, Wladimir Luxuria, Titti De Simone e Francesco Caruso.
Allo sciopero hanno aderito inoltre piu’ di 150 realtà indipendenti: MEI, AudioCoop, Arci, Imaie, Adoc, Codacons, Assoartisti, Unione Artisti, Fasolmusic Coop, Casm e le 100 web radio di WRA.