Per lo spettacolo in Italia, il 2016 conferma le tendenze positive evidenziate nel 2015: è quanto emerge dai dati dell’Annuario dello Spettacolo di SIAE, il più grande database del settore che ogni anno fornisce una panoramica sull’andamento della spesa e della presenza del pubblico al cinema, a teatro, ai concerti, allo stadio, nelle sale da ballo e ad ogni altro genere di spettacolo e di sport nel nostro Paese. Uno strumento di grandissima importanza per coloro che operano nel settore culturale, che grazie alla Società Italiana degli Autori ed Editori possono contare su dati puntuali e aggiornati, oltre che su uno storico che permette di delineare le tendenze.
I dati evidenziano che oltre all’ulteriore incremento dell’offerta, con il numero di spettacoli allestiti cresciuto del 2,94%, nel 2016 il pubblico ha risposto favorevolmente, facendo registrare un aumento molto evidente degli ingressi (+4,27%) e delle presenze (+7,22%). Anche gli altri indicatori economici hanno segnalato risultati incoraggianti: spesa al botteghino +3,99%, volume d’affari +3,18% e spesa del pubblico +1,40%.
“Il settore dello spettacolo è in crescita per il secondo anno consecutivo, con performance migliori rispetto ad altri comparti dell’economia del nostro Paese – commenta Filippo Sugar, Presidente di SIAE. – I dati presentano un’Italia sempre più orientata a sviluppare un’offerta culturale che premia la creatività autoriale e consolida i consumi di questi prodotti a conferma che l’industria della cultura e dello spettacolo in Italia è un settore economico estremamente dinamico, che crea valore ed è in grado di attrarre sempre più investimenti privati a supporto delle produzioni artistiche, in particolare nello spettacolo primario e non solo nello sport. Su questo fronte, è importante che anche l’intervento pubblico prosegua in chiave strategica, sia per consentire una crescita culturale coerente in tutto il Paese, sia perché provveda a correggere alcune storture che, come il fenomeno del secondary ticketing, sottraggono risorse al sistema, penalizzando gli spettatori e riducendo i margini di miglioramento del settore stesso”.
“L’edizione 2016 dell’Annuario rileva uno scenario positivo con l’aumento sia dell’offerta culturale che dei consumi – sottolinea Gaetano Blandini, Direttore Generale di SIAE. – Da oltre 80 anni la Società monitora l’attività dello spettacolo e dell’intrattenimento in Italia a 360 gradi, fornendo chiavi di lettura per interpretare l’andamento del settore e individuare i fattori di sviluppo. A questo proposito vorrei ringraziare tutti coloro che operano sul territorio per tutelare il diritto d’autore dei nostri associati e che, attraverso il loro costante e minuzioso lavoro, consentono ogni anno la raccolta e l’analisi del considerevole flusso di dati”.
I risultati dell’attività di spettacolo 2016 sono stati esaminati sotto due diversi profili: gli eventi di spettacolo e l’utilizzazione dell’opere. La rilevazione è stata condotta nel periodo gennaio 2016 – febbraio 2017 (su 14 mesi) per acquisire ed elaborare anche informazioni residue riguardanti l’attività di spettacolo svolta nel 2016, ma contabilizzate all’inizio del 2017. Dal punto di vista metodologico, i dati presenti nell’Annuario dello Spettacolo hanno carattere censuario e non campionario; i valori presentati sono la sintesi di tutte le informazioni raccolte sul territorio dagli uffici SIAE.
Gli eventi di spettacolo
Complessivamente, il 2016 è dunque l’anno in cui si consolida la crescita delle attività di spettacolo in Italia: la crisi profonda degli ultimi anni è ormai alle spalle e, per il secondo anno consecutivo, si registrano positive variazioni percentuali degli indicatori dell’Annuario. I settori che nello scorso anno hanno conseguito i migliori risultati sono stati l’attività cinematografica e lo sport; da sottolineare anche il buon andamento dell’attività teatrale, delle attrazioni dello spettacolo viaggiante e delle attività con pluralità di generi. Chiudono la classifica le mostre ed esposizioni, l’attività concertistica e l’attività di ballo e concertini.
Analizzando nel loro insieme i valori riguardanti lo spettacolo primario, settore che accorpa i macroaggregati del cinema, del teatro e dei concerti, si rileva che tutti gli indicatori hanno avuto, nel 2016, un trend decisamente positivo. Le variazioni percentuali rispetto al 2015 mettono in risalto una consistente espansione, sia dal lato dell’offerta, che dal lato della domanda. L’offerta di spettacoli è cresciuta del 3,96%; gli ingressi hanno segnato un aumento del 5,50% che, in termini assoluti vale oltre 7,8 milioni di titoli d’accesso in più, rafforzati dall’incremento delle presenze (+1,2 milioni).
Anche gli indicatori economici hanno registrato aumenti significativi: la spesa al botteghino è cresciuta del 5%, la spesa del pubblico è aumentata del 5,43% e il volume d’affari ha avuto un incremento del 5,5%, pari a quasi 90 milioni di euro di introiti in più rispetto al 2015.
Il settore più contrastato ed in controtendenza rispetto all’anno precedente è quello dell’attività concertistica: l’aumento complessivo dell’offerta di spettacoli (+0,50%) è stato conseguito grazie al maggior numero di eventi organizzati per i concerti classici (+ 2,87%), mentre è diminuito il numero di spettacoli nei concerti di musica leggera (- 0,73%) e nei concerti jazz (-2,30%). Di conseguenza sono risultati contenuti quasi tutti gli altri indicatori, visto il consistente peso che nell’aggregato hanno i concerti di musica leggera: gli ingressi (il numero di spettatori con titoli d’accesso) sono scesi dell’1,35%; la spesa al botteghino è calata dell’1,68%; la spesa del pubblico si è ridotta del 2,12% ed il volume d’affari ha avuto una contrazione del 2,06%. In aumento di 33,03% le presenze, il numero cioè di spettatori in eventi con ingresso libero.
L’attività di ballo e concertini ha avuto un anno di assestamento: in termini di presenze e spesa del pubblico, è il primo settore in assoluto, mentre per numero di spettacoli è il secondo dopo il cinema. Relativamente al volume d’affari è il secondo comparto dopo lo sport. La somma dei valori assoluti degli ingressi e delle presenze – che in questo macroaggregato hanno una notevole importanza – mostrano una positiva risposta del pubblico. Nel 2016, infatti, il valore è pari a 78,3 milioni di partecipanti, contro i 75,8 milioni registrati nel 2015. E ciò nonostante una diminuzione dell’offerta di spettacoli (-1,29%). Gli indicatori economici sono rimasti però tutti in territorio negativo: la spesa al botteghino è scesa del 2,87%, la spesa del pubblico ha avuto una contrazione dello 0,85% ed il volume d’affari si è ridotto dell’1,08%.
Per la consultazione e il download dell’Annuario è possibile visitare bit.ly/Annuario_SIAE2016.