Con questo articolo vogliamo dare una risposta a tutti coloro che si sono chiesti: «ma quanto potrò mai avere da IMAIE in Liquidazione? Considerando che i dischi in cui partecipavo vendevano tante copie, erano gli anni d’oro della discografia, e considerando che oggi grazie a Nuovo IMAIE, incasso già x € all’anno? Mi sono perso i “bei tempi”!».
Posto che IMAIE in Liquidazione ripartiva due tipologie di compensi, possiamo fare una stima approssimativa del compenso maturato solo per la copia privata per uso personale, mentre per il compenso da comunicazione al pubblico (diffusione radio/tv e pubblici esercizi, per capirci), è impossibile potere fare delle previsioni, in quanto tale diritto ha un valore estremamente variabile in base all’emittente, al numero o alla durata dei passaggi e ad altri fattori.
Per fare due conti invece sul compenso di copia privata per uso personale è sufficiente comprendere il concetto di “punto musica”.
Cos’è il “punto musica”?
Il punto musica è il valore di una singola registrazione musicale in una singola copia posta in commercio.
Come viene calcolato il “punto musica” (PM)?
Come è noto il compenso di copia privata per uso personale (per capire cos’é clicca qui) degli artisti interpreti ed esecutori per ciascun anno di competenza è dato da una semplice operazione matematica: valore di incassi ricevuti dai produttori fonografici per tale diritto diviso il numero di singole utilizzazioni fonografiche avute in quell’anno (che si considerano come prodotti stampati per le licenze SIAE opera per opera (mod. DRM2) o prodotti venduti per le licenze generali SIAE che firmano le case discografiche con grandi tirature).
Come si determina il gettito annuale del compenso di copia privata per i produttori fonografici?
Il compenso è costituito, per gli apparecchi esclusivamente destinati alla registrazione analogica o digitale di fonogrammi o videogrammi, da una quota del prezzo pagato dall’acquirente finale al rivenditore, che per gli apparecchi polifunzionali è calcolata sul prezzo di un apparecchio avente caratteristiche equivalenti a quelle della componente interna destinata alla registrazione, ovvero, qualora ciò non fosse possibile, da un importo fisso per apparecchio.
Per i supporti di registrazione audio e video, quali supporti analogici, supporti digitali, memorie fisse o trasferibili destinate alla registrazione di fonogrammi o videogrammi, il compenso è costituito da una somma commisurata alla capacità di registrazione resa dai medesimi supporti. Per i sistemi di videoregistrazione da remoto il compenso di cui al presente comma è dovuto dal soggetto che presta il servizio ed è commisurato alla remunerazione ottenuta per la prestazione del servizio stesso.
Il valore unitario di tale compenso, ovvero la somma da trattenere da ciascun supporto vergine o memoria di massa nella quale si possono effettuare riproduzioni di supporti fonografici, viene definito ogni tre anni tramite decreto, col quale si aggiornano non solo i valori di ciascun apparecchio, ma anche si introducono nuovi apparecchi. Pensate negli ultimi 10 anni come sono cambiate le abitudini al consumo: dalle musicassette, ai CD masterizzati, alle chiavette USB, sino agli smartphone alle flashdrive, ai tablet e agli hard disk.
Quanto vale il “punto musica” per ciascun anno?
Il valore di diritto di CPA, così come il numero di supporti fonografici messi in commercio annualmente è variabile. Negli anni si è assistito a un fenomeno inverso a quello dell’andamento delle vendite discografiche. Infatti, nel tempo il valore della CPA raccolta è aumentato e il numero di prodotti pubblicati o venduti calato notevolmente. Di conseguenza, il valore del PM continua a crescere.
Con decorrenza dal 1 gennaio 2010, per esempio, sono entrate in vigore le nuove tabelle che hanno esteso il prelievo del compenso da CPA anche alle memorie di massa di ultima generazione (chiavette USB, hard disk, flash memory, smartphone, ecc.) elevando così il valore di compensi incassati.
Conoscendo l’esatta tiratura di ciascun supporto musicale, o delle compilation nelle quali è stato inserito il fonogramma, è possibile stimare il valore di CPA che tale brano, complessivamente, ha maturato in ciascun anno, moltiplicandolo per il “punto musica”. Abbiamo aggiunto un esempio di un album con 10 tracce, per rendere l’idea dell’aumento del PM nel tempo.
* PUNTO MUSICA AL NETTO DELLE SPESE DI GESTIONE DI IMAIE IN LIQUIDAZIONE/NUOVO IMAIE (15%). FONTE DATI: NUOVO IMAIE.
** L’ANNO 2009 ANDREBBE DIVISO SINO AL 14 LUGLIO 2009 (6,5 MESI) SU IMAIE IN LIQUIDAZIONE E DAL 15 LUGLIO 2009 (5,5 MESI) SU NUOVO IMAIE. PER COMODITÀ IL VALORE DEL PUNTO MUSICA È RIPORTATO SULL’ANNO INTERO.
*** ANNI DI COMPETENZA ESCLUSIVA DEL NUOVO IMAIE.
È facile notare l’incremento avuto dal valore della copia privata per uso personale negli ultimi 20 anni. Il compenso del 2010, per esempio è più di 21 volte superiore a quello degli “anni d’oro” 1992-2000. In sintesi questo vuol dire che lo stesso identico prodotto discografico pubblicato nel 1992 ottiene lo stesso compenso che oggi ha con una tiratura (o vendita) di 21 volte inferiore. Come dire che le 210.000 copie del 1992-2000 sono equivalenti alle 10.000 copie del 2010. Insomma, c’è più possibilità di incassare bene oggi dal diritto connesso oggi che non in passato. Magari lo stesso prodotto di 20/40 anni fa riesce oggi in edicola come ristampa (le tirature in edicola sono mediamente di 20.000 copie) di grandi successi di un artista et voilà! Si ottiene di più di quanto si sarebbe ottenuto all’epoca.
Certo, il compenso di copia privata è molto inferiore a quanto gli autori prendono da SIAE in generale sui diritti di riproduzione fonomeccanica, ma sono due diritti molto diversi e non è possibile fare paragoni.
Il compenso di copia privata, peraltro, è destinato a crescere: grazie all’adeguamento fatto lo scorso anno dal decreto Franceschini (che aumenta il valore richiesto per i tablet) si prevede che dal 2014, si raddoppi o addirituttura triplichi rispetto al 2012!
Bene, adesso ho una idea più chiara perché conosco il valore della registrazione fonografica.
Come viene diviso questo compenso tra gli artisti che vi hanno suonato?
Secondo le regole di IMAIE in Liquidazione il compenso maturato da ciascun fonogramma viene diviso tra l’artista o gli artisti primari e l’artista e gli artisti comprimari in funzione di quanti comprimari partecipano alla registrazione, secondo questo schema.
Le quote sono sempre da dividersi in parti eguali tra tutti i soggetti inquadrati nella stessa categoria (primario o comprimario). Se il disco o il brano è a nome di un gruppo musicale il gruppo è considerato un primario e all’interno del gruppo la quota spettante è divisa in parti eguali.
Speriamo l’articolo sia utile per farsi un’idea reale e concreta di quanto almeno aspettarsi da IMAIE in Liquidazione per il diritto di copia privata per uso personale, a cui, lo ricordiamo, va aggiunto il compenso per la comunicazione al pubblico, che però non possiamo quantificare.