Pubblicata venerdì scorso una Ordinanza del TAR Lazio riguardante la causa che vede Altroconsumo, Assoprovider e altri contro l’AgCom per per l’annullamento della delibera n. 680/13/CONS del 12 dicembre 2013, pubblicata sul sito dell’Autorità in data 18 dicembre 2013, recante “Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica e procedure attuative ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70″ e del relativo Allegato A.
Il Tar riconosce espressamente e a più riprese che l’Agcom ha correttamente interpretato ed attuato le leggi vigenti che le attribuiscono il ruolo e le competenze di “amministrazione vigilante” in materia di diritto d’autore. Il Giudice riconosce, inoltre, che l’Agcom si è attenuta ai criteri di ragionevolezza e proporzionalità nell’esercizio della propria potestà di amministrazione vigilante, disciplinando una procedura che pur contraddistinta da carattere d’urgenza garantisce la piena partecipazione degli interessati. Nel ritenere infondate le censure di merito avverso il regolamento, il Tar ha ritenuto opportuno, prima di rigettare i ricorsi, verificare se la normativa primaria sulla quale esso legittimamente si fonda sia compatibile con la Costituzione ed ha pertanto rimesso alla Consulta la questione di legittimità di tali disposizioni di legge. Alla luce di tali pronunce, che non annullano ne’ sospendono l’efficacia del regolamento, l’Agcom – conclude la nota – continuerà ad operare con l’equilibrio che l’ha contraddistinta sino ad oggi, attendendo con serenità il giudizio della Corte Costituzionale sulla questione sollevata dal Tar del Lazio.
«Leggiamo con grande soddisfazione la pronuncia del TAR che non ha rilevato profili di illegittimità e incongruenza del Regolamento adottato dall’AGCOM in materia di tutela dalla pirateria online». E’ questa la prima reazione di Confindustria Cultura Italia in merito al rinvio alla Corte Costituzionale. «Il Tar ha pienamente riconosciuto la competenza attribuita dalla legge all’AgCom ad adottare provvedimenti recanti l’ordine di rimozione dei contenuti del web o di oscuramento dei siti».
«Il provvedimento è “in piedi” – ha sottolineato la Federazione dell’industria culturale aderente a Confindustria – e continua a produrre i suoi effetti giuridici. Il rinvio alla Corte Costituzionale servirà a valutare nel dettaglio i profili di eventuale incostituzionalità delle leggi italiane che hanno conferito ad AGCOM il potere di adottare un provvedimento regolamentare in materia. Attendiamo con serenità il giudizio della massima Corte al fine di valutare la congruità del Decreto Legislativo 70/2003 e il Decreto Legislativo 44/2010 ai principi fissati in Costituzione».
«La lotta alla pirateria va avanti – ha concluso Confindustria Cultura Italia – e bisognerà ancora lavorare duramente, anche sul piano della comunicazione e della cooperazione con gli operatori, per sconfiggere l’illegalità massiva sul web».
Siae esprime “soddisfazione” dopo la lettura delle ordinanze del Tar del Lazio di rimessione alla Corte Costituzionale di due questioni di legittimità costituzionale riguardanti il regolamento Agcom sulla protezione dei contenuti in internet, perchè esse non compromettono l’attuale tenuta e la forza del regolamento. Il Tar, rileva la Siae, «ha infatti riconosciuto la fondatezza e la validità delle disposizioni di merito, ha solo sottoposto alla corte due tematiche generali originate dal recepimento in Italia di due direttive europee. Si tratterà dunque di attendere un giudizio costituzionale che sgombri il campo da ogni equivoco sulla sicura coerenza delle norme europee con la nostra costituzione».
Fonte: Dirittodautore.it