Il Tribunale penale di Marsala ha recentemente pronunciato una sentenza di condanna nei confronti del titolare di un’emittente televisiva locale, imputato del reato ex art. 171-ter della Legge n. 633/1941 e successive modificazioni, per aver abusivamente trasmesso in pubblico, attraverso la telediffusione via etere, numerose opere dell’ingegno appartenenti al repertorio tutelato della SIAE.
Il Tribunale, concesse le attenuanti generiche, ha condannato l’imputato alla pena finale di cinque mesi di reclusione ed euro 3.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.
L’operazione di contrasto alle abusive utilizzazioni di opere dell’ingegno per uso non personale e con finalità lucrative è stata a suo tempo espletata congiuntamente da militari della Guardia di Finanza e da ispettori della SIAE/Sede di Palermo.
Le vigenti norme di legge, implementate anche dagli accordi sottoscritti tra la SIAE e le associazione di categoria rappresentative del settore, prevedono che le emittenti, utilizzando repertorio musicale protetto, sottoscrivano l’apposita licenza alla diffusione via etere rilasciata dalla SIAE e corrispondano, sulla base dei dati desunti dal conto consuntivo annuale, i compensi dovuti. La sinergica attività di contrasto alla pirateria realizzata sul territorio, oltre a bloccare le utilizzazioni abusive di brani musicali, ponendo all’attenzione degli operatori le conseguenti sanzioni penali ed amministrative, assicura una maggiore sensibilità degli stessi riguardo al rispetto dei legittimi interessi dei creatori delle opere dell’ingegno.
Fonte: SIAE