Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari, in attuazione di apposito provvedimento emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cagliari – Dott. Giangiacomo Pilia – ha inibito l’accesso dall’Italia al portale “www.kickasstorrents.com”, uno dei più grandi supermarket mondiali del falso multimediale. Dopo l’inizio con “The Pirate Bay” nel 2008 e la definitiva chiusura di “Btjunkie” nel febbraio 2012, la Guardia di Finanza di Cagliari ha individuato come target un’ulteriore super piattaforma pirata, virtualmente allocata nelle Filippine e con server sparsi in tutto il mondo.
Il colossale sito, forte dei suoi 10 milioni di torrent attivi, riceve oltre 3 milioni di visite giornaliere da tutto il mondo e l’Italia era il terzo Paese per provenienza di utenti alle spalle solo di India e U.S.A. Centinaia di migliaia di italiani accedendo, anche tramite i più noti motori di ricerca e social network, direttamente ai vari indirizzi IP senza alcun obbligo di registrazione e identificazione dell’utente, usavano regolarmente ogni giorno la super-piattaforma digitale pirata per scaricare, in altissima definizione e qualità digitale, musica, film, videogiochi e software, sempre aggiornatissimi anche con le ultime uscite commerciali e in contemporanea con le anteprime cinematografiche.
“Kickasstorrents” (o “Kat”, come meglio noto ai web-surfers) ospitava numerosi banner pubblicitari, producendo guadagni per i gestori stimati in oltre 8,5 milioni di dollari all’anno.
Il provvedimento della Procura della Repubblica di Cagliari ha confermato la particolare sensibilità e attenzione della Magistratura del capoluogo sardo al settore della tutela del copyright online ed ha visto l’utilizzo dell’ormai collaudato “ordine di inibizione” emesso direttamente dal PM quale strumento istruttorio di una evoluta strategia giuridica di contrasto al crimine nel web.
L’inibitoria viene imposta sulla base della normativa sul commercio elettronico, ove (art. 14 e seguenti del d.lgs. n. 70/2003) si prevede che l’Autorità Giudiziaria possa esigere, anche in via d’urgenza, che l’internet service provider impedisca o ponga fine alle violazioni commesse. Si tratta, quindi, di un’indubbia velocizzazione delle procedure con le quali viene inibito l’accesso ai siti esteri (rectius, mondiali) che dispiegano la propria attività illecita anche sul territorio italiano.
Il Presidente di FIMI, Enzo Mazza, ha espresso l’apprezzamento dell’industria per l’iniziativa della Guardia di Finanza di Cagliari e della Procura sarda che hanno inibito la piattaforma pirata kickasstorrent. “La piattaforma internazionale é da tempo nel mirino delle autorità USA come uno dei siti più “pericolosi” nel panorama della distribuzione di musica illegale. L’intervento delle autorità italiane è stato molto importante, soprattutto nell’ambito della tutela dell’offerta legale di musica che in Italia ormai rappresenta il 30% del mercato” ha affermato Mazza ricordando anche che “le piattaforme come Pirate Bay, BTJunkie e Kickasstorrent, sono gestite da organizzazioni criminali che fatturano milioni di euro grazie alla pubblicità“. Il presidente della Fimi ha poi ricordato che sarebbe utile colpire anche la aziende che promuovono banner pubblicitari sui siti pirata, tra i quali figurano anche noti brand italiani ed internazionali, compiendo così una vera e propria attività di favoreggiamento alla violazione delle normative sul diritto d’autore.
Fonte: Dirittodautore.it