L’Italia è il terzo Paese al mondo per pirateria, con più di 33 milioni di download musicali nei primi sei mesi dell’anno. Il primato spetta agli Stati Uniti (96 milioni), segue il Regno Unito (43 milioni). Mentre troviamo Canada e Brasile rispettivamente al quarto e quinto posto. I dati sono offerti dalle statistiche del servizio di monitoraggio Musicmetric, che ha tracciato il percorso dei file BitTorrent. In rapporto alla popolazione il primo posto andrebbe all’Australia, seguita da Irlanda e Slovenia con l’Italia al settimo posto, il Regno Unito al quinto e gli Stati Uniti al diciassettesimo.
In Inghilterra ci sono più download illegali che acquisti, ha sottolineato Geoff Taylor, manager della British Phonographic Industry (BPI), e questo è chiaramente un effetto distorto di un ingranaggio che va cambiato: “I musicisti devono guadagnare per ciò che fanno, esattamente come chiunque altro”.
Secondo Gregory Mead, CEO di Musimetric, e Matt Mason, CEO di BiTorrent, i risultati della ricerca, che diverrà ora un evento destinato a monitorare costantemente le dinamiche musicali di internet, dimostrano che azioni come quelle sul sito di Stoccolma Pirate bay hanno conseguenze relative, o anzi “effetto zero“, come dichiara Matt Mason, secondo il quale la pirateria non è minimamente contrastata dalle misure adottate contro il sito svedese.
Fonte: SIAE