Il 22 marzo scorso il Governo spagnolo ha approvato, su proposta del Segretario di Stato alla Cultura Jose Maria Lassalle, una bozza di riforma della legge sul diritto d’autore che però pare non piacere ai titolare dei diritti e anche ai consumatori.
La riforma si basa su tre punti:
– maggior controllo delle società di gestione del diritto d’autore, le cui attività dovranno risultare più trasparenti dopo lo scandalo SGAE del 2011;
– maggiore severità nei confronti dei siti web che facilitano l’accesso a contenuti in violazione del copyright, ove i canali di pagamento e network pubblicitari verrebbero obbligati a tagliare fuori i pirati;
– eliminazione del compenso per la copia privata, anche sembra che ai consumatori spagnoli sarà garantito il diritto alla copia privata solo ed esclusivamente per contenuti legalmente acquistati e per uso personale.
Le società di gestione collettiva come SGAE (Sociedad General de Autores y Editores), Aisge (Artistas Interpretes Sociedad de Gestion), Agedi (Asociacion de Gestion de Derechos Intelectuales), AIE (Artistas Interpretes o Ejecutantes), Egeda (Entidad de Gestion de Derechos de los Productores Audiovisuales), Dama (Derechos de Autor de Medios Audiovisuales), Cedro (Centro Espanol de Derechos Reprograficos) e Vegap (Visual Entidad de Gestion de Artistas Plasticos), hanno diffuso un comunicato congiunto per protestare contro una misura che “nuocerà gravemente ai cittadini e avvantaggerà le multinazionali tecnologiche”.
La riforma potrebbe essere approvata entro la fine di quest’anno.