La liberalizzazione dei diritti connessi al diritto d’autore, così come disposto dal decreto legge n.1 del 2012 convertito dalla legge n.27/2012, resta una questione aperta. Lo ha detto ieri, intervenendo presso la Commissione Cultura alla Camera, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria Giovanni Legnini (PD): il provvedimento di individuazione dei requisiti minimi “necessari ad un razionale e corretto sviluppo del mercato degli intermediari”, adottato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il 19 dicembre 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’11 marzo 2013, ha permesso di riconoscere a tre imprese – Itsright, SCF – Consorzio Fonografici e Nuovo IMAIE – la facoltà di esercitare l’intermediazione, ma l’entrata in vigore della liberalizzazione, dice Legnini, ha comunque “creato diversi problemi interpretativi e applicativi di armonizzazione con la normativa previgente”.
“In particolare”, ha ricordato il sottosegretario, “da più parti si è espresso il timore che la liberalizzazione possa sfociare in una totale deregulaton, che non consentirebbe di tutelare gli interessi dei soggetti più deboli economicamente e quindi meno redditizi per le nuove imprese di collecting. Inoltre, la situazione di incertezza che potrebbe determinarsi circa l’esatta individuazione degli aventi diritto potrebbe portare ad una paralisi del mercato, a danno di tutti gli interessati. Si è segnalata, infine, l’opportunità di mantenere in capo al Nuovo IMAIE, in qualità di unico soggetto sottoposto a vigilanza pubblica, funzioni generali di carattere pubblicistico a favore dell’intera categoria degli artisti interpreti o esecutori”.
“Lo strumento idoneo per la definizione di tali problematiche è stato individuato nel decreto di riordino dell’intera materia del diritto connesso”, ha ricordato Legnini, aggiungendo che “un primo schema del provvedimento è stato elaborato dalle Amministrazioni vigilanti e da un’apposita Commissione speciale designata nell’ambito del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore operante presso il Ministero per i beni e le attività culturali”. Il testo è stato diramato lo scorso 26 marzo a tutte le associazioni di categoria interessate ed è stato poi rielaborato dalla Commissione speciale sulla base delle proposte e delle valutazioni suggerite dalle stesse.
Fonte: Rockol