Il giorno 16 maggio prossimo scadrà il termine fissato dalla circolare Enpals n. 5 del 2008, con la quale si disponeva riguardo alle prestazioni in sala di incisione dei cantanti, di cui potete trovare piu’ di un’analisi nella sezione Articoli del presente sito. Circolare che ha allarmato, con il suddetto termine per la messa in regola della posizione dei produttori dal 2004, diversi esponenti del settore.
Afferma Audiocoop che “alla comunicazione fatta da AudioCoop, Unione Artisti e altre associazioni rivolta ad avere un incontro con la direzione generale dell’ENPALS volta a far valere le proprie ragioni, non c’e’ stata, a tutt’oggi, alcuna risposta”.
Percio’ l’idea di un incontro tra i produttori indipendenti giovedi’ 15 Maggio alle ore 12 alla Libreria Rinascita in via Largo Agosta 36, Zona Prenestino-Centocelle, a Roma.
L’incontro mira ad ottenere soprattutto “uno slittamento di tale data almeno al 16 settembre e di restringere il campo di coloro che realmente devono versare tali contributi”.
Sempre nel comunicato si legge inoltre che “gli indipendenti, come noto, affrontano gli oneri del proprio lavoro pagando di tasca propria, senza alcuna sovvenzione e con poche certezze di un rientro economico che possa, quantomeno, coprire le spese anticipate. Le somme che si dovrebbero versare e delle quali bisognerebbe conoscere la destinazione, non possono in alcun modo essere sostenute da piccolissimi o piccoli imprenditori i quali, va ribadito, non usufruiscono di aiuti economici da parte dello Stato”.
Primo punto critico, secondo Audiocoop, e’ che “la tabella riportata sulla circolare ENPALS specifica che i pagamenti da effettuare hanno effetto retroattivo a partire dall’ anno 2004, includendo, oltretutto, una mora per i mancati pagamenti. Ci si chiede perche’ mai si dovrebbe pagare una mora su qualcosa che mai e’ stato reso noto e che non era contemplato precedentemente.
L’effetto retroattivo e’, inoltre, una espressione di antidemocraticità non degna di un Paese civile ed una palese volontà di portare alla rovina tante piccole o piccolissime attività imprenditoriali giocando sulla difficoltà a fare fronte in breve periodo e senza preavviso a tali ingenti uscite”. Il secondo punto, sempre stando al comunicato Audiocoop, e’ rappresentato dalla “soglia da zero a trentamila copie [che] e’, evidentemente, stata scelta senza avere la benche’ minima conoscenza delle attuali condizioni del mercato, per le quali, vendendo trentamila copie, si finisce in top ten”.
“Da sempre”, prosegue il comunicato, “i contratti discografici si basano su pagamenti effettuati tramite royalties, riconosciute all’artista dalla casa discografica. Non e’ chiaro per quale motivo questa regola ben funzionante debba essere cambiata improvvisamente e senza motivazioni valide”.
Le conclusioni, secondo Audiocoop, sono le seguenti: “l’applicazione della disposizione ENPALS metterà inevitabilmente sul lastrico centinaia di piccoli imprenditori e migliaia di operatori del settore portando, in brevissimo tempo, alla scomparsa di una categoria che ha sempre svolto il proprio lavoro con passione e serietà e, non meno importante, ridurrebbe al silenzio artisti validi togliendo la possibilità di operare una scelta e di fare confronti”.
Ricordando che Audiocoop promuove “le etichette discografiche indipendenti: Blond Records, Anagrumba, Cinico Disincanto, Point of View, Irma Records, Divinazione, Storie di Note, Materiali Sonori, Doc, Red Records, Toast Records, Dire Fare Suonare, Lilium Produzioni, Upr, Shinsheiki, Ghost Records, Midfinger Records, Altipiani Records e altri”, il comunicato si chiude invitando “tutte le case discografiche indipendenti ad aderire e a far sentire la propria voce e ad essere presenti giovedi’ 15 maggio a Roma”.
Per le adesioni: enricocapuano@libero.it – info@laltoparlante.it – info@audiocoop.it