“E’ il lavoro di migliaia di addetti all’industria culturale italiana che si sta consciamente o inconsciamente tentando di sacrificare, la produzione culturale è la storia e la base del nostro paese. Ciò di cui noi viviamo è il diritto d’autore”. E’ quanto ha dichiarato Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia e dell’Associazione Italiana Editori (AIE) a margine del dibattito sul diritto d’autore “E Mozart finì in una fossa comune” alla Biblioteca del Senato, che ha inevitabilmente centrato la sua attenzione sul prossimo regolamento Agcom sul diritto d’autore online.
“E’ grazie a questo che scenografi e truccatori, arrangiatori e tecnici del suono, programmatori e sviluppatori, scrittori e traduttori, editori e produttori, artisti, interpreti vivono” – ha ribadito Polillo – “Ed è grazie a questo che la cultura è davvero libera nel nostro Paese. E’ per questo che lo chiediamo a gran voce: date un futuro, con il regolamento Agcom, alla produzione culturale al tempo di internet“.
“Chiediamo una seria, efficace e non invasiva azione di contrasto alla pirateria on line” – ha proseguito Polillo. “Solo questo può davvero aprire una nuova era nello sviluppo dell’offerta legale di contenuti digitali. Non ci interessa colpire lo scambio di file tra singoli ma i delinquenti veri, quelli che si arricchiscono alle spalle di chi la cultura la produce. Non ammettiamo alcuna forma di censura – contro cui ci siamo sempre battuti – né vogliamo chiedere a chicchessia di filtrare quello che passa sulla rete. Vogliamo però, allo stesso tempo, che chi ha il potere di fermare i delinquenti che si arricchiscono alle spalle di chi lavora per la cultura lo faccia. E’ davvero giunto il tempo di farlo. Il fenomeno della pirateria on line operato su larga scala per lo più da siti esteri è diventato davvero insostenibile”.
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Fonte: SIAE