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Home News Diritto d’autore

Decisione della Commissione Antitrust europea contro i contratti di reciproca rappresentanza delle società europee di gestione collettiva del diritto d’autore

16 Luglio 2008
in Diritto d’autore, News
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La Commissione Europea ha adottato oggi una decisione antitrust che proibisce a 24 società europee di gestione collettiva del diritto d’autore di limitare le possibilità di offrire i propri servizi ad autori e utilizzatori fuori dai propri territori di appartenenza.
In ogni caso la decisione permette alle società di mantenere il sistema corrente di contratti bilaterali di reciproca rappresentanza, e di mantenere il diritto di predisporre livelli di pagamenti dei proventi all’interno dei propri territori.
Le pratiche proibite consistono nelle clausole standard di reciproca rappresentanza contenute nei contratti predisposti dalla CISAC (International Confederation of Societies of Authors and Composers), che, secondo la Commissione, sono in violazione dell’art. 81 del Trattato UE e dell’art. 53 del Trattato EEA.
La Comissione pretende che le società modifichino i contratti e gli usi, ma non impone alcuna sanzione. Secondo la Commissione da tali modifiche ne trarranno beneficio gli autori, che potranno scegliere la società che meglio può negoziare i propri diritti (sulla base della qualità del servizio, dell’efficienza nella collecting e nel livello di provvigione trattenuta. Dovrebbero trarne vantaggio, sempre secondo la Commissione, anche gli utilizzatori nel caso di licenze per l’utilizzo delle opere musicali in Internet, via cavo e via satellite.
Estremamente negativo il commento di ECSA (European Composers and Songwriters Alliance), l’associazione leader in Europa che rappresenta moltissimi autori musicali europei (Benny Anderson (Abba), Charles Aznavour, Patrick Doyle, Robin Gibb (Bee Gees), David Gilmour (Pink Floyd), Maurice Jarre, Mark Knopfler (Dire Straits), Michel Legrand, Sir Paul McCartney, Laurent Petitgirard, ecc.), la quale ritiene che la decisione distruggerà la raccolta dei proventi in Europa: “Un attacco alla diversità culturale e un danno per i musicisti. Di tale decisione beneficeranno esclusivamente gli utilizzatori dei repertori delle multinazionali, mentre le piccole medie imprese europee e gli autori non legati alle multinazionali ne pagheranno le conseguenze. Come le piccole società di gestione collettiva, le quali non saranno più in grado di affrontare il mercato, di conseguenza spariranno, e con loro gli editori musicali indipendenti e i piccoli autori”.
Dello stesso tenore il commento del Presidente della S.I.A.E. Avv. Giorgio Assumma: “Nell’Unione europea, quindi anche in Italia, gli autori sono da tempo liberissimi di aderire alle Società di autori che preferiscono e pertanto la concorrenza tra Società di autori c’è già. Non sussiste ormai alcuna clausola di affiliazione che ponga vincoli agli autori nell’adesione a qualsiasi società, ma desta forte preoccupazione lo scenario che si prefigura nella raccolta dei diritti specialmente in un contesto quale quello dell’online, in cui autori e società di gestione collettiva già incontrano rilevanti difficoltà nell’ottenere il riconoscimento dei diritti di proprietà intellettuale. Condivido pienamente il timore di tutti gli autori del mondo che recentemente, temendo la decisione di Bruxelles, avevano rappresentato al Presidente dell’Unione Barroso le gravissime ripercussioni che una tale decisione avrebbe comportato, per la tutela dei diritti d’autore a causa della conseguente incertezza giuridica e gestionale che ne sarebbe derivata senza alcun reale vantaggio per i consumatori finali”.
Al contrario FIMI, che rappresenta in Italia le multinazionali del disco, accoglie con favore la decisione della Commissione. “Lo sviluppo della musica digitale in Europa è stato frenato negli ultimi anni da un’inconcepibile sistema di licenze che andava contro lo spirito stesso della rete, ci auguriamo che con questa decisione il mercato online possa finalmente raggiungere il tasso di crescita americano e che si sviluppi anche in Europa un sano e competitivo mercato dei diritti d’autore” ha dichiarato Enzo Mazza, presidente della federazione.

Di seguito il comunicato della Commissione Europea:

“The European Commission has adopted an antitrust decision prohibiting 24 European collecting societies from restricting competition by limiting their ability to offer their services to authors and commercial users outside their domestic territory. However, the decision allows collecting societies to maintain their current system of bi-lateral agreements and to keep their right to set levels of royalty payments due within their domestic territory. The prohibited practices consist of clauses in the reciprocal representation agreements concluded by members of CISAC (the “International Confederation of Societies of Authors and Composers”) as well as other concerted practices between those collecting societies. The practices infringe rules on restrictive business practices (Article 81 of the EC Treaty and Article 53 of the EEA Agreement). The Commission decision requires the collecting societies to end these infringements by modifying their agreements and practices, but does not impose fines. The removal of these restrictions will allow authors to choose which collecting society manages their copyright (e.g. on the basis of quality of service, efficiency of collection and level of management fees deducted). It will also make it easier for users to obtain licences for broadcasting music over the internet, by cable and by satellite in several countries from a single collection society of their choice.
Competition Commissioner Neelie Kroes said: “This decision will benefit cultural diversity by encouraging collecting societies to offer composers and lyricists a better deal in terms of collecting the money to which they are entitled. It will also facilitate the development of satellite, cable and internet broadcasting, giving listeners more choice and giving authors more potential revenue. However, the Commission has been careful to ensure that the benefits of the collective rights management system are not put into question in terms of levels of royalties for authors and available music repertoire.”
Music authors (lyricists and composers) sign over to collecting societies the rights to manage on their behalf, worldwide, the copyright of their musical works. Based on the CISAC model contract, collecting societies have concluded reciprocal representation agreements for the collective management of the public performance rights of their musical works so that they can each offer the repertoire of all the artists represented by all the collecting societies participating in the representation agreements. The public performance rights enable authors of musical works to authorise or prohibit the exploitation of their works by commercial users such as TV channels and radio stations, and to receive royalties every time their music is played.
The Commission opened an investigation following complaints from broadcasting group RTL and Music Choice, a UK online music provider.

The Commission’s decision recognises the valuable role of collecting societies and does not challenge the existence of the reciprocal representation agreements. It does, however, prohibit certain aspects of those agreements as well as concerted practices among collecting societies.
In particular the decision requires the 24 EEA-based collecting societies which are members of CISAC to no longer apply:
– the membership clause, currently applied by 23 collecting societies, that prevents an author from choosing or moving to another collecting society.
– territorial restrictions that prevent a collecting society from offering licences to commercial users outside their domestic territory. These territorial restrictions include an exclusivity clause, currently contained in the contracts of 17 EEA collecting societies, by which a collecting society authorises another collecting society to administer its repertoire on a given territory on an exclusive basis and a concerted practice among all collecting societies resulting in a strict segmentation of the market on a national basis. The effect for a commercial user such as RTL or Music Choice that wants to offer a pan-European media service is that it cannot receive a licence which covers several Member States, but has to negotiate with each individual national collecting society.
The decision will allow collecting societies to compete on the quality of their services and on the level of their administrative costs (which are deducted from the money collected before it is passed on to the author). It will thus provide incentives to collecting societies to improve their efficiency.
In 2007 the Commission sought to resolve the case amicably when formal commitments were offered by CISAC and 18 collecting societies (see IP/07/829). However, interested parties’ comments on the commitments were negative. In particular, broadcasters, content providers and certain collecting societies generally considered that the proposed commitments would continue to make it difficult for a commercial user to obtain a pan-European licence. See also MEMO/08/511
“.

Fonte: Dirittodautore.it.

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