Buone notizie per il mercato discografico. Secondo il report annuale di IFPI, la federazione internazionale dell’industria fonografica, il mercato mondiale è in crescita lenta ma costante: anche nel 2024, infatti, ha registrato un aumento del 4,8%, raggiungendo un fatturato complessivo di 29,6 miliardi di dollari.
Lo streaming continua a essere il principale motore di crescita, contribuendo al 51,2% del fatturato totale tramite abbonamenti e al 17,7% tramite pubblicità. Il numero di utenti paganti sulle piattaforme di streaming ha raggiunto i 752 milioni a livello globale. I mercati emergenti hanno registrato le crescite più alte: Medio Oriente e Nord Africa (+22,8%), Africa subsahariana (+22,6%) e America Latina (+22,5%). Gli Stati Uniti si confermano come il primo mercato discografico mondiale, seguiti da Giappone, Regno Unito, Germania e Cina.
La situazione italiana
Secondo il report dettagliato stilato da FIMI per l’Italia, per il settimo anno consecutivo il nostro mercato discografico italiano conferma il suo trend positivo con un incremento dell’8,5% su base annua, raggiungendo un valore di 461,2 milioni di euro. L’Italia si posiziona così come il terzo mercato discografico più importante dell’Unione Europea, dopo Germania e Francia.
L’espansione del digitale e il ruolo centrale dello streaming
Il segmento trainante continua a essere lo streaming, che rappresenta il 67% dei ricavi complessivi del mercato e ha registrato una crescita del 13,5%, attestandosi a 308,1 milioni di euro. Nel corso del 2024, si sono registrati complessivamente 95 miliardi di stream, in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. La crescita maggiore è stata segnata dagli abbonamenti ai servizi di streaming (+17,1%), mentre il segmento supportato dalla pubblicità è rimasto pressoché stabile (+0,4%). Anche il video streaming ha visto una crescita significativa del 14,1%, dimostrando l’importanza dei contenuti audiovisivi nella fruizione musicale, mentre è in continuo calo il download (-12,7%).
Diritti connessi e export musicale in crescita
Grande rilievo anche per il segmento dei diritti connessi, che ha registrato una crescita del 2,6%, raggiungendo i 74,8 milioni di euro e rappresentando la seconda fonte di ricavi per il mercato discografico dopo lo streaming. In parallelo, i ricavi derivanti dall’estero sono aumentati del 13,8%, arrivando a 27,95 milioni di euro. Dal 2020 al 2024, i ricavi da royalty della musica italiana all’estero sono cresciuti del 140%, testimoniando il successo e la crescente esportazione della nostra musica a livello globale.
Vinile in crescita, ma calano i supporti fisici
Il segmento dei supporti fisici ha rappresentato il 13% dei ricavi totali, registrando un lieve calo del 2,1%, per un totale di 61,3 milioni di euro. Nonostante questa flessione, il vinile continua la sua ascesa, crescendo del 6,8% e generando 38,9 milioni di euro, confermandosi come il supporto fisico preferito dagli appassionati di musica. L’Italia si posiziona così come il sesto mercato mondiale per il vinile.
Nuovi modelli di consumo musicale
Il mercato discografico italiano nel 2024 continua a evolversi, consolidando la sua transizione verso il digitale e modelli di consumo basati sull’accesso anziché sul possesso. L’analisi dei dati di streaming evidenzia un cambiamento nelle abitudini degli ascoltatori, sempre più orientati verso le nuove uscite piuttosto che il catalogo storico: l’82% degli stream proviene da brani pubblicati dal 2010 in poi. Inoltre, il repertorio locale gioca un ruolo sempre più centrale, rappresentando il 45% del totale degli stream e passando, nella classifica annuale, dal 59% all’84% negli ultimi dieci anni. Questo fenomeno è legato a un significativo ricambio generazionale, unico nel panorama dell’industria culturale italiana: tra il 2014 e il 2024, l’età media degli artisti nella Top Ten annuale è diminuita del 31,7%.
Nel suo insieme, il settore discografico italiano si conferma dinamico e in continua trasformazione: da un lato le prospettive di ulteriore crescita spinte dall’innovazione tecnologica, dall’altro le nuove sfide legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. In questo quadro l’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti degli artisti sarà cruciale per garantire un ambiente sostenibile per la musica.