Quasi 12 milioni di biglietti venduti in meno rispetto al 2011 per il cinema, 1 milione di biglietti in meno per i concerti, 500 mila in meno per il teatro nel suo complesso, in cui pesa il -7,43% di spesa al botteghino per la prosa. Il 2012, che ha visto una contrazione dei consumi generalizzata in Italia sotto la spinta della crisi economica, si conferma un anno difficile per lo spettacolo nei dati dell’Annuario Siae, presentato nei giorni scorsi a Roma. “Vista la crisi generale del Paese, la flessione dei dati sullo spettacolo è fisiologica“, ha detto il Presidente Gino Paoli, affiancato dal Vicepresidente Filippo Sugar, dal Direttore Generale Gaetano Blandini e dal Direttore della Divisione Servizi, Marina Landi.
Pur con un lieve miglioramento rispetto ai primi sei mesi dell’anno, nel 2012 gli indicatori economici più importanti sono comunque quasi tutti in negativo per cinema (-10,68% ingressi, -8,62% spesa al botteghino, -8,51% volume d’affari) teatro (-2,58% ingressi, -4,99% spesa al botteghino, -7,33% volume di affari) e musica (-8,60% ingressi, -11,83% spesa al botteghino, -10,10 volume d’affari). Non è andata bene neppure allo sport (-1,04% gli ingressi, -3,14% la spesa al botteghino, -1,2% volume d’ affari). Tiene solo la lirica che aumenta l’offerta di spettacoli (+4,01%) e vede crescere la spesa al botteghino del 5,16% e il volume d’ affari dello 0,54%.
E nel 2013 la situazione sostanzialmente non cambia: “L’andamento sarà più o meno uguale al 2012″, anticipa Marina Landi, con qualche speranza di ripresa per il cinema che, dopo “un inizio d’anno non felice, ha dato segnali più positivi tra maggio e giugno“.
?Il Presidente Gino Paoli ha colto l’occasione per indicare le linee guida del suo mandato. “Punto sull’onestà, che costringa gli altri ad essere onesti, una Siae che sia una casa di vetro, in grado di lavorare ancora per aumentare gli incassi e diminuire le spese“. Tra gli obiettivi, un progetto per fare spazio ai giovani autori (che a breve verrà presentato al Ministero dei Beni Culturali) e fare si’ che gli autori siano riconosciuti come lavoratori (“se un autore non ha uno stipendio non può fare il suo lavoro“).
Per il Vicepresidente Filippo Sugar: “per rafforzare la Siae e farla crescere bisogna continuare il grande lavoro fatto durante il commissariamento“. Il problema è anche la sfida europea tra società di collecting: “se vogliamo che gli autori italiani continuino ad avere una società italiana di raccolta del diritto d’ autore, dobbiamo batterci, introdurre politiche commerciali più produttive, combattere l’ evasione“.
Fonte: SIAE