“La copia a uso privato da materiale illegale è un atto illegale”: questo è il verdetto del Tribunale dell’Aia in Olanda, contenuto in una sentenza del 25 giugno scorso, in un caso che è stato portato in Tribunale da parte degli importatori e produttori di supporti vergini che dovevano pagare il compenso dovuto per legge per la copia privata.
Il Tribunale ha stabilito che alla riproduzione di materiale illegale per uso privato non si applica l’articolo 16-quater della legge sul Copyright, quindi ogni copia derivante da una illegale è da considerarsi illegale essa stessa.
“Il Parlamento ha fornito in precedenza altre interpretazioni al riguardo, ma il punto di vista del Ministro della Giustizia e di quanto sottoscritto dal Governo, cioè che una copia privata da una copia illegale sia comunque lecita fonte giuridica di altri diritti, è in conflitto con il three-step test di cui all’articolo 5 della direttiva sul diritto d’autore”, hanno stabilito i giudici in questo innovativo verdetto. Si consideri che il regime giuridico dell’Olanda in materia è singolare, prevedendo l’illiceità del solo uploading di opere protette dal copyright, mentre è lecito il downloading.
NVPI, che rappresenta in Olanda l’industria dell’audiovisivo, della musica e dell’interattivo, è molto soddisfatta per il verdetto che è in linea con la propria posizione: “le copie private sono consentite solo se limitate a casi eccezionali, che non limitino il normale sfruttamento delle opere e non arrechino un ingiusto pregiudizio ai titolari di diritti”.
Fonte: Dirittodautore.it