Unione Artisti ha diramato un comunicato stampa relativo ai problemi sollevati dalla Circolare Enpals n. 5/2008, in applicazione del Decreto Ministeriale del 29 dicembre 2003, relativo alla determinazione delle retribuzioni convenzionali dovute all’Enpals, per la categoria dei cantanti.
“Il 15 maggio scorso“, afferma il comunicato, “si è svolta a Roma, presso la Libreria Rinascita, un incontro “autoconvocato” di piccoli produttori discografici e artisti, al termine del quale si è deciso di creare un coordinamento dei produttori indipendenti e degli artisti, allo scopo di coinvolgere maggiormente il settore e dare più forza alle richieste di chiarezza e miglioramento delle norme previdenziali dello spettacolo. Dalla riunione è scaturito, tra le altre cose, il positivo apprezzamento dei presenti per l’emanazione della circolare di proroga dei termini in scadenza a metà maggio. Inoltre, così come appreso da numerosi segnali ufficiali e informali, si è sollecitato l’ente a promuovere un urgente incontro tecnico per svolgere alcuni indispensabili approfondimenti sui contenuti delle norme prima richiamate. Occorre precisare, a tal proposito, che il D.M. del 29.12.2003 interessa solo e soltanto i lavoratori dello spettacolo, non i dilettanti e quanti fanno musica per autopromuoversi, per passione o per farsi conoscere. Pertanto, chi non rientra nella categoria dei lavoratori dello spettacolo (lavoratori dello spettacolo sono coloro i quali percepiscono un compenso per un lavoro commissionato da un committente), non ha l’obbligo di versare i contributi previdenziali all’Enpals e tra costoro vanno comprese le categorie esentate da tale obbligo come meglio definite con il comma 188 art. 1 della Legge Finanziaria 2007 e successive modifiche, contenute nell’art. 39 quater del collegato alla Legge Finanziaria 2008 (si tratta di minorenni; studenti fino a sessantacinquenni; da altri soggetti che svolgono un’altra attività lavorativa per la quale sono quindi già tenuti al versamento contributivo presso altra forma di previdenza obbligatoria, chi svolge una reale attività in modo gratuito. Ulteriore e imprescindibile requisito è che dalla predetta attività artistica tali persone ne traggano compensi lordi annui non superiori a 5 mila euro), che ha interessato la musica dal vivo. Tuttavia, ciò può rappresentare un riferimento utile per “modellare” delle risposte appropriate e, soprattutto, realiste e applicabili.Alla luce di queste considerazioni, ciò significa che per la stragrande maggioranza dei musicisti non dovrebbero esserci problemi di sorta. Analoga considerazione vale, quindi, anche per i piccoli produttori discografici indipendenti. Nell’auspicata riunione che dovrebbe svolgersi all’Enpals, occorrerà confermare tali indirizzi normativi, allo scopo di sgombrare il campo da equivoci e confusione. In conclusione dell’incontro del 15 scorso, sono emerse alcune proposte di merito, quali la necessità di rivedere le fasce allo scopo di riequilibrare gli oneri per gli eventuali artisti e produttori interessati, compresa la soppressione delle somme arretrate; esentare le autoproduzioni fino a una certa quota; esentare le promozioni e altre categorie similari; aprire un tavolo tecnico di confronto con il settore; prevedere una ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2008, allo scopo di avere tempo sufficiente per consentire i necessari miglioramenti della norma“.