Pubblichiamo un comunicato ricevuto dal Coordinamento Amici della Musica, in merito alla situazione di SIAE e alla proposta di privatizzazione dell’Istituto avanzata dalla Federazione Editori Musicali.
“Gli Amici della Musica chiedono più efficienza, innovazione operativa e investimenti che aiutino a crescere il settore, ma esprimono una netta contrarietà alla “privatizzazione esclusiva” dell’Istituto
Le tensioni ricorrenti che scuotono la SIAE costituiscono un serio motivo di preoccupazione per il Coordinamento Nazionale degli Amici della Musica. L’intervista a Filippo Sugar, Presidente della Sugar Music e nuovo Presidente della Fem (Federazione Editori Musicali) pubblicata su Affari e Finanza dell’8 febbraio scorso, conferma in pieno la criticità della situazione.
E’ indubbio che vi sia bisogno di una positiva evoluzione della Siae, che la metta in grado di tutelare con maggior forza il diritto d’autore nell’era della rivoluzione informatica e multimediale. Tuttavia, a fronte di alcuni giudizi che da noi possono anche essere condivisi circa alcune insufficienze gestionali che caratterizzano questo Istituto, male endemico, purtroppo, del settore pubblico, il Presidente della Fem indica come soluzione salvifica, la sua privatizzazione con il rischio molto concreto, però, di trasformare Siae in un soggetto che si ritroverebbe a tutelare solo e soltanto gli interessi dei principali “7/800 grandi autori e editori professionisti a tempo pieno”, mentre occorre tenere ben presente che la SIAE amministra in modo esclusivo (missione sancita per Legge) le opere di circa 85.000 aderenti, ai quali deve continuare a corrispondere un adeguato compenso per la creazione di nuove opere dell’ingegno.
Gli Amici della Musica ritengono, invece, che la nostra cultura e la nostra area di rappresentanza debba operare affinché la Siae adegui la propria azione in direzione dei mercati innovativi e dei nuovi utilizzatori, allargando la propria area di intervento dando vita, per esempio, ad un “Fondo” per promuovere i giovani autori, oltre che migliorare l’efficienza organizzativa e snellire la funzionalità delle proprie strutture interne.
Ci pare opportuno ribadire in questa sede che l’inalienabilità del diritto d’autore, insieme allo “strumento Siae” caratterizzato giuridicamente come Istituto pubblico di diritto privato, è stato e sarà lo scudo più importante per difendere gli autori, anche quelli che fanno sperimentazione, anche quelli minori, dallo strapotere delle grandi case editoriali e discografiche. D’altra parte proprio la natura pubblica della Siae ha permesso a questo Ente di coordinare in modo accorto ed efficiente le Associazioni a vario titolo interessate dal nuovo decreto ministeriale sulla “copia privata”, favorendo positive mediazioni e conducendo in porto con successo l’iter della nuova norma per la rideterminazione dell'”Equo compenso”.
Si pone, altresì, la necessità che Siae si attivi insieme ai rappresentanti degli Intepreti ed Esecutori, per individuare una soluzione condivisa che permetta di garantire anche in futuro i compensi a queste figure artistiche oggi allocate nell’Imaie.
Su questi temi il Coordinamento Nazionale degli Amici della Musica è intenzionato a promuovere al più presto una iniziativa pubblica per riaffermare gli obiettivi necessari per salvaguardare questo comparto.”
Fonte: Coordinamento Nazionale Amici della Musica