Pubblichiamo di seguito un comunicato stampa ricevuto da Nuovo IMAIE
“Le azioni intraprese, in questi ultimi giorni, da NuovoIMAIE sono solo ed esclusivamente in favore degli artisti per l’individuazione di regole certe in un settore che da due anni si è trasformato in un vero far west. Appaiono quindi insensate le accuse che ci arrivano proprio da coloro (SCF – società che gestisce i diritti dei produttori discografici, e ITSRIGHT – società che rappresenta i diritti dei produttori e degli artisti) che hanno sottoscritto un accordo inaccettabile ed illegittimo a danno della categoria degli artisti e contro quella stessa
liberalizzazione che tanto professano. E ancora più ingiustificati ci sembrano gli attacchi provenienti dalla neonata collecting ARTISTI 7607 che ci accusa di voler ostacolare la liberalizzazione, strumentalizzando la nostra battaglia. Nuovo IMAIE, infatti, non solo non è contrario alla liberalizzazione, ma si espone perché questo processo avvenga in totale trasparenza, con il coinvolgimento delle istituzioni nel dibattito (in questo senso va la nostra lettera al Corriere della Sera) e attraverso regole certe che tutelino prima di tutto l’artista e il suo diritto di scelta. Solo così, infatti, si garantisce il corretto funzionamento del mercato salvaguardando un settore così importante per la rinascita del Paese.
Nuovo IMAIE è stato costretto, a difesa degli oltre 360.000 artisti rappresentati, ad agire in giudizio proprio per impedire che gli stessi principi del libero mercato venissero traditi. L’accordo sottoscritto tra SCF e ITSRIGHT, e proposto successivamente anche a Nuovo IMAIE, pone infatti nelle sole mani del produttore discografico la
scelta della società a cui versare il compenso dell’artista, a prescindere dal mandato che l’artista ha conferito. Il danno è evidente.
È del tutto pretestuoso e inaccettabile l’accostamento del Nuovo IMAIE con il vecchio Istituto. Nuovo IMAIE è partito da zero. È un’associazione mutualistica, senza scopo di lucro di proprietà degli artisti, con organi sociali e decisionali eletti e composti dagli artisti stessi, che operano nell’interesse esclusivo della categoria. In soli 3 anni di lavoro, all’insegna della trasparenza, ha raggiunto un importante livello di consensi solo perché agisce per il sostegno degli associati e degli aventi diritto.
Non si può dire lo stesso, per esempio, di ITSRIGHT, il cui Presidente è stato per otto anni a capo di SCF sostenendo la cessione dei diritti degli artisti ai produttori discografici. E non è un caso che oggi ITSRIGHT lascia nelle casse di SCF ben oltre il 40% delle somme che spettano agli artisti. Stiamo parlando di oltre 9 milioni di euro!
Dovremo fare di più, ma sono questi stessi soggetti che ce lo impediscono. Basti pensare che in SIAE giacciono, solo per il 2010, circa 2,5 milioni di euro di compensi di copia privata audio (circa il 30% del totale). Somme che, già dalla scorsa estate, avrebbero potuto essere ripartite agli artisti interpreti ed esecutori, se l’intermediazione dei produttori discografici non lo avesse impedito. Ritardi e mancati pagamenti da parte di SCF che si ripetono anche per gli anni 2009-2011. Fatti quindi, e non parole, assolutamente incoerenti con un sistema di mercato libero.
Noi di Nuovo IMAIE andremo avanti per il bene degli artisti e per favorire il ripristino di regole certe che aiutino un settore così vitale e importante.”
Fonte: Nuovo IMAIE