E’ della setimana scorsa la notizia, riportata da diversi periodici, di una sentenza del Tribunale di Milano che ha confermato la debenza dell’equo compenso previsto dagli artt. 71-sexies e seguenti della legge sul diritto d’autore. Il caso ha riguardato una società produttrice di supporti digitali, la Computer Support Italcard srl, ora fallita, che dal 2003, anno di recepimento della nota direttiva 2001/29/CE, non corrispondeva alla S.I.A.E. i compensi previsti per i supporti vergini.
Il Tribunale ha rigettato la tesi difensiva che sosteneva che l’aumento del prezzo dei cd (i produttori hanno riversato sul consumatore l’ammontare del compenso, aumentando cosi’ il prezzo dei supporti), li avrebbe sfavoriti rispetto ai concorrenti on line e ai rivenditori di Paesi limitrofi.
Ora si aspetta la decisione relativa a un contenzioso che vede ASMI, l’associazione dei produttori di supporti vergini, contrapporsi contro la S.I.A.E. sulla medesima questione.