Nella giornata di ieri, martedì 29 giugno, il Senato ha approvato in via definitiva la conversione del decreto-legge n. 64, recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali.
Definitiva nel testo approvato, la costituzione del nuovo Istituto a tutela degli artisti interpreti esecutori, con 150 voti a favore, 112 contrari e 3 astenuti. La categoria interessata può adesso guardare al futuro: dal momento dell’entrata in vigore della legge sorgerà l’esigenza di scrivere statuto e regolamento del Nuovo IMAIE.
Il testo della norma relativa all’IMAIE – l’art. 7 del Decreto – conferma l’inclusione, nell’assistenza agli artisti in fase costitutiva, di associazioni di artisti interpreti esecutori che annoverino tra i propri iscritti almeno 200 artisti professionisti; conferma poi la funzione consultiva attribuita ai sindacati, evitando pertanto di includerli nelle questioni gestionali e amministrative dell’ente; da ultimo, non in ordine di importanza, la norma prevede sanzioni per il mancato versamento all’IMAIE dei compensi spettanti agli artisti e per la mancata trasmissione della documentazione necessaria all’identificazione degli artisti, stabilendo un termine di 30 giorni per la trasmissione dei dati identificativi.
Per completezza segnaliamo che il provvedimento legge nel suo complesso consta di nove articoli, volti a disciplinare il riassetto del settore delle fondazioni lirico-sinfoniche, i contributi allo spettacolo dal vivo, l’età pensionabile dei danzatori, il registro pubblico speciale per le opere cinematografiche e audiovisive, l’Istituto mutualistico artisti, interpreti ed esecutori (come sopra anticipato), altre disposizioni sui lavoratori extracomunitari nel settore dello spettacolo e sui cosiddetti servizi aggiuntivi nei luoghi della cultura.
Per una breve analisi della struttura dell’art.7, che più ci interessa, rimandiamo ai brevi articoli di approfondimento pubblicati nei giorni scorsi sul nostro sito.
Per consultare il testo definitivamente approvato si rimanda al sito del Senato della Repubblica.