Si è svolto da poco al Conservatorio di Bologna un importante incontro organizzato dalla nostra associazione per fare il punto e per confrontarsi sullo stato dell’arte in materia di riforma dello Spettacolo, tutele e riconoscimento professionale per i lavoratori del settore.
Durante il convegno, gli interventi di Andrea Marco Ricci (Presidente uscente di Note Legali e Consigliere di Amministrazione NUOVOIMAIE), Claudio Carboni (vicepresidente UNA e Consigliere di Gestione SIAE), Mario Lavezzi (noto autore e presidente onorario di UNA – Unione Nazionale Autori) e Michele Massimo Pontoriero (Presidente di UNISCA e di Italshow e membro del Consiglio Direttivo di Note Legali) hanno offerto aggiornamenti e spunti di riflessione su quanto accade nelle principali collecting del settore e sui progressi e le difficoltà nella riforma dello spettacolo, alla quale Note Legali ha lavorato lungamente insieme alle principali associazioni di categoria tra cui UNISCA e le realtà ad essa aderenti. Su questo importante tema vediamo i principali punti trattati nel prezioso intervento presentato da Michele Massimo Pontoriero.
La riforma che vorremmo
La Proposta di Riforma, elaborata in vari anni di confronti con le principali associazioni di categoria del Settore della Creatività delle Arti e dello Spettacolo, si articola su quattro aree consequenziali:
DEFINIZIONI => SEMPLIFICAZIONI => INCENTIVI => LAVORO
- DEFINIZIONI intende creare la mappa delle Attività, delle Imprese, dei Lavoratori e delle relative categorie professionali, degli spazi.
- SEMPLIFICAZIONI mira a eliminare la burocrazia inutile e costosa, proponendo un modello di piattaforma unificata per tutte le pratiche.
- INCENTIVI propone di unificare tutti i fondi disponibili, articolando la ripartizione in misure dedicate a tutti i comparti del Settore, mettendo al primo posto l’incentivo al lavoro, al rischio culturale, alla creazione di nuove opere e allo sviluppo della produttività nazionale.
- LAVORO riforma l’impianto delle norme proponendo un testo unico, di cui citiamo alcuni capisaldi:
- Distinzione dei lavoratori nei soli gruppi discontinui e subordinati.
- Unificazione di tutte le tutele (previdenziali, assistenziali e sociali) per i lavoratori discontinui, quali che siano i contratti utilizzati per le loro prestazioni e le attività svolte all’interno di quelle del settore.
- Computo dei contributi previdenziali sul reddito complessivo imponibile a livello annuale, per cassa, con acconti mensili e saldo annuale.
- Computo del requisito di annualità per l’accesso al diritto alle prestazioni in base al reddito imponibile complessivo annuale, rapportato ai periodi contrattuali, secondo il parametro giornaliero.
Le riforme dei Governi negli ultimi cinque anni
In risposta ai movimenti sorti con la pandemia, il Governo si era impegnato per riformare il settore.
Tuttavia, malgrado numerose audizioni, scambi di documenti, proposte di legge depositate e discusse nelle commissioni, tra cui la Orfini/Verducci (che recepiva molte delle nostre proposte) confluita in un testo Unificato approvato dalle commissioni Cultura e Lavoro, la montagna ha partorito il topolino: il Governo ha infatti adottato il cosiddetto Decreto Sostegni Bis, che ha portato quasi unicamente complicazioni burocratiche e oneri previdenziali ricaduti sui lavoratori.
Nel frattempo, un’altra norma molto importante stava procedendo, ossia il cosiddetto Codice dello Spettacolo (Legge 22 novembre 2017, n 175, modificata e integrata, con riapertura della delega al Governo con la Legge 15 luglio 2022, n. 106). Si tratta di una legge quadro, che definisce molti principi e norme del Settore (pur limitandolo al solo Spettacolo) e demandando al Governo la stesura di vari decreti attuativi specifici. Il processo legislativo si è interrotto a causa delle elezioni e il nuovo Governo ha deciso di “attuarne” solo la parte dedicata all’Indennità di Discontinuità, molto contestata in quanto ha completamente disatteso le aspettative, a parte il solo Art. 1, che definisce in modo utile il Lavoro Discontinuo.
All’inizio dell’estate 2024, il Governo ha rinviato la scadenza per ulteriori deleghe all’agosto 2025 e il MIC ha deciso di non occuparsi di questioni che non gli competono, rinviandoci al Ministero del Lavoro e al MIMIT. Una doccia fredda per il grande lavoro fatto negli ultimi tre anni.
Com’è sotto gli occhi di tutti, l’effetto di queste non riforme, o riforme alla cieca, è devastante, mentre nuove problematiche, quali l’impiego della cosiddetta intelligenza artificiale, o la finanziarizzazione delle opere (cataloghi ceduti dagli artisti ai fondi di investimento) e degli spettacoli (dynamic pricing) emergono sempre più evidentemente nel settore.
Unica cosa positiva è che, nel silenzio generale, è stata approvata la cosiddetta Legge sul Made In Italy (Legge 27 dicembre 2023, n. 206), che invece definisce in modo simile al nostro le Imprese e le Attività del Settore Creativo. Un punto di partenza molto utile per l’affermazione del punto 1. al nostro Ordine del Giorno.
Cosa possiamo fare oggi
- Continueremo il confronto con le altre Associazioni, che nel tempo abbiamo portato a condividere la maggior parte degli obiettivi, per una richiesta unitaria alle istituzioni.
- Continueremo il confronto con il Ministero della Cultura, con il quale abbiamo ottimi rapporti, per convincerli dell’utilità delle nostre proposte, sebbene prima dell’estate abbia fatto un passo indietro rispetto al perimetro di coinvolgimento.
- Avvieremo rapidamente il confronto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e, soprattutto con il Ministero del Lavoro, per far conoscere le nostre proposte, a partire dall’inclusione della definizione del lavoro discontinuo del Settore nel decreto 182/97.
- Agiremo indipendentemente dalle istituzioni, per il riconoscimento professionale e l’inclusione delle categorie (a partire dall’insegnamento e la formazione) nelle tutele previdenziali per i lavoratori discontinui del Settore, grazie all’applicazione della legge 4/2013, che consente a associazioni come Italshow (italshow.it) di portare a compimento questo importante obiettivo.