28/11/2008 – Allarmante la dichiarazione rilasciata dal sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero Adolfo Urso nel corso dell’incontro con il segretario di Stato al Commercio francese Anne-Maie Idrac:
“Nessun paradosso sulla contraffazione. L’Italia ha due tristi primati: è il Paese che più produce beni contraffatti in Europa, ma allo stesso tempo è anche quello che maggiormente subisce il fenomeno della pirateria industriale. Solo in Italia stimiamo un giro d’affari pari a 7,5 miliardi di euro, di cui circa un quarto riguarda l’abbigliamento. La contraffazione non è più limitata alla “clonazione” di prodotti di lusso, ma la “fotocopia originale” è ormai orientata alla riproduzione di prodotti di largo consumo come giocattoli, prodotti alimentari, alcolici, sigarette, fino ai prodotti farmaceutici, con gravi conseguenze sulla salute dei consumatori, come è emerso nel recente scandalo del latte cinese. È un problema globale, che deve essere trattato dall’Europa come una vera e propria emergenza. A livello nazionale si possono adottare numerose misure, come stiamo facendo nel nostro paese, che ha la legislazione più severa nella lotta alla contraffazione, colpendo anche chi acquista prodotti taroccati, e le cui dogane sono diventate le più efficienti nel panorama europeo. Per altro nel provvedimento, votato dalla Camera e attualmente in discussione al Senato, predisposto dal Ministro Scajola, è prevista non solo la nascita del Comitato Nazionale Anticontraffazione, ma anche la creazione di norme per rendere immediata la distruzione della merce contraffatta sequestrata nonchè nuove disposizioni per la tutela della proprietà intellettuale e dell’etichettatura d’origine. Ma le dogane sono appunto europee ed occorre che tutti i paesi agiscano con la stessa severità, per questo serve un unico centro decisionale e proponiamo un Commissario UE con questa specifica delega, che coordini le attività anti-contraffazione a Bruxelles”.
FONTE: AGI