I rappresentanti del Movimento Emergenza Cultura e Lavoro (Movem09), che riunisce circa 40 associazioni, federazioni e sindacati del settore spettacolo, cultura e informazione, si sono riuniti lo scorso 26 gennaio presso la Siae. Intervenendo sulla questione “copia privata”, hanno dichiarato:
“In seguito al decreto sulla rideterminazione dei compensi per la copia privata, dopo sei anni gli autori italiani e tutta l’industria dei contenuti del nostro Paese, possono finalmente essere retribuiti per l’utilizzazione delle loro opere anche tramite le nuove tecnologie, al pari dei colleghi europei, almeno per quanto riguarda i diritti relativi alla registrazione privata di opere dell’ingegno. Questa legge è attiva in Italia dal 1992 e ricalca principi e metodi vigenti in gran parte dei Paesi europei come Francia, Spagna, Germania, Olanda, Belgio. Non si può definire tassa la royalty per la copia privata, che permette a chiunque di duplicare i contenuti a prezzi estremamente inferiori a quelli degli originali. Si tratta altresì di un sistema fondamentale per remunerare il lavoro intellettuale e creativo. Questo decreto è un passo doveroso nella direzione della difesa del diritto d’autore. Ci auguriamo che la Siae si attivi per regolamentare anche lo sfruttamento dei contenuti da parte di tutti coloro i quali continuano ad usufruirne realizzando enormi profitti e senza corrispondere nulla agli autori. Dunque, nella piena illegalità. Infine auspichiamo che questo giusto compenso agli autori non ricada sui consumatori, ma sull’industria della tecnologia che in questi anni ha tratto profitto dal vuoto legislativo”.
Fonte: SIAE