“Il contrassegno Siae serve a distinguere il prodotto genuino da quello contraffatto e costituisce pertanto uno strumento spesso utilizzato dalla polizia e dalla stessa magistratura per distinguere il prodotto lecito da quello illecito”.
Lo stabilisce la sentenza della Cassazione del 31 luglio (n. 32064) che ha chiarito, il valore del contrassegno Siae.
La Cassazione afferma inequivocabilmente che il bollino è al servizio del consumatore per distinguere un supporto (cd, dvd) autentico da quello pirata: “Il contrassegno Siae serve anche a tutelare il consumatore perché distingue il prodotto originale da quello contraffatto e serve a prevenire le frodi, finalità queste che non sono in contrasto con il diritto comunitario”.
La terza sezione penale ha chiarito anche i dubbi sorti a seguito del pronunciamento della Corte di giustizia dell’Unione Europea, che eccepiva un “vizio procedurale” riguardo l’apposizione del bollino per la mancata comunicazione alla Commissione europea, da parte del Governo italiano, di quelle che venivano definite “regolamentazioni tecniche relative a prodotti e servizi della società dell’informazione” (alla stregua di una dichiarazione della qualità del prodotto).
Ora, nella sentenza del 31 luglio la Cassazione precisa che “quella procedura è rivolta a consentire alla Commissione di verificare che le regole tecniche di uno stato membro non costituiscano ostacolo alla libera circolazione. Le norme che contengono riferimenti al contrassegno Siae devono essere disapplicate dal giudice italiano solo quando la sua apposizione venga considerata condizione indispensabile per la libera commercializzazione del prodotto perché solo in tale caso la normativa statale si pone in contrasto con il diritto comunitario e non pure quando servono a prevenire le frodi o a garantire il consumatore”.
Fonte: Dirittodautore.it.