Affollato il convegno all’Excelsior di Venezia, organizzato dalla SIAE in collaborazione con Le Giornate degli Autori e tenutosi mercoledì scorso.
“Il diritto d’autore tra democrazia e creatività”, coordinato dal Presidente delle Giornate degli Autori, Roberto Barzanti, è stato aperto dal Presidente SIAE Giorgio Assumma che ha denunciato una grave arretratezza del mercato multimediale in Italia rispetto a quello dei principali Paesi europei. Assumma ha spiegato i motivi di tale arretratezza individuandoli nella ritardata diffusione delle infrastrutture tecnologiche a supporto dello sviluppo del mercato (banda larga), nella ridotta capacità e velocità di scarico dei contenuti che disincentiva l’utente dalla fruizione delle opere musicali e audiovisive ed incrementa il costo (dello scaricamento), nella tolleranza delle istituzioni nei confronti di chi scarica illegalmente e più in generale nei confronti di operatori di mercato non perfettamente trasparenti verso gli utilizzatori (spesso il consumatore multimediale ignora il costo reale dell’utilizzo o peggio s’illude che le sue operazioni di scaricamento siano gratuite).
“Per l’immediato futuro- ha detto Assumma – la SIAE si candida a promuovere e gestire un progetto di ridisegno delle pratiche di mercato, coinvolgendo innanzitutto i principali attori del mercato multimediale (dagli autori agli editori ai produttori ai distributori) con il patrocinio e il supporto delle Istituzioni, allo scopo di ridisegnare le modalità di sviluppo del mercato, avviando, con la collaborazione di tutti, progetti concreti e specifici mirati all’identificazione certa dell’opera, all’individuazione di quante volte e dove quella stessa opera viene utilizzata, alla definizione di un costo certo e trasparente per l’utente, e ad una suddivisione del valore generato equa tra gli attori del mercato, in linea con i maggiori Paesi europei”. Assumma ha poi aggiunto che la creatività italiana sta avendo un incremento molto positivo sotto il profilo della quantità, ma soprattutto della qualità. “Prova ne è il successo – ha precisato Assumma – ad esempio di due giovani registi che oggi premiamo qui a Venezia, Matteo Garrone (ritirerà il Premio alla Creatività SIAE il bravo e coraggioso produttore di “Gomorra” e fondatore della Fandango Domenico Procacci) e Paolo Sorrentino, regista del “Divo”.
E’ intervenuto poi Sapo Matteucci Portavoce Siae e Direttore della rivista “VivaVerdi”, che ha spiegato come di fronte ad una concezione che dà grande valore solo alla democrazia digitale, sia nato un equivoco di fondo: “Internet risulta già regolamentato per esempio per quello che riguarda il regime degli scambi e del commercio elettronico: è perfettamente naturale pagare per l’acquisto di un libro o di un altro bene materiale, non risulta invece altrettanto naturale corrispondere i diritti agli autori, agli interpreti, ai produttori, insomma paradossalmente Internet che aiuta a diffondere la cultura nello stesso tempo la danneggia perché l’industria culturale viene costantemente depauperata. Questa deregulation di fatto ha favorito enormemente i guadagni di tutti gli operatori della rete: le varie Telecom e le altre imprese che operano nell’ambito digitale. Una politica talvolta miope e un’opinione pubblica spesso devota al mito di Internet ha voluto chiudere gli occhi sul fenomeno del Peer to Peer, con il risultato di milioni di scaricamenti illegali. Si prospettano ora proposta concrete. Guardiamo con favore a quelle dalla Francia, dalla Gran Bretagna di Gordon Brown, dall’Australia e dal Giappone”.
Era presente anche un rappresentante del Ministero della Cultura francese, Frédéric Bokobza, della Direction du Developpement des Medias che, dopo aver fornito i dati sulla pirateria nel suo Paese (circa 1 miliardo di file illegalmente scaricati nel 2006 – in Italia sono 800 milioni – con il fatturato dell’industria musicale che si è dimezzato nel giro di 5 anni), ha spiegato come, per lottare contro questa situazione, sia stato trovato un accordo in cui si sono impegnate tutte le parti in causa. “Oggi – ha detto Bokobza – ci sono dei motivi di speranza: si stanno sviluppando 340 servizi legali in Europa per scaricare legalmente, un numero superiore di un terzo a quelli che c’erano un anno fa”. Concordando con quanto precedentemente detto da Assumma, Bokobza ha fatto poi presente che è importante, prima ancora di trovare le leggi, sensibilizzare la collettività, facendo capire che con la pirateria si blocca la creatività. “In una prima fase – ha proseguito – si invia una mail chiara, un avviso a chi scarica illegalmente. Se nei mesi successivi l’utente continua gli viene mandata una lettera con ricevuta di ritorno, la terza fase è una vera e propria sanzione, prevede lo stacco della connessione da un mese ad un anno nei casi più gravi. Data la natura pedagogica sono state fatte delle inchieste:in teoria il 90% gli utenti sono dissuasi dopo la seconda fase. Anche arrivando alla terza fase è possibile trovare una accordo: se l’utente si impegna a recedere la sanzione può scendere da sei mesi ad un mese”.
“La SIAE – ha preso poi la parola Virginia Filippi, Consulente per la Multimedialità della SIAE – come diceva il Presidente Assumma, ha un nuovo approccio alla multimedialità. Finora il paradosso è stato che la democrazia e la creatività, che dovevano essere enfatizzate da Internet, non hanno generato quella esplosione economica che ci si aspettava nei mercati di tutti i Paesi del mondo. Per dei motivi facilmente comprensibili: chi si sia cimentato nello scarico da Internet in Italia ha sicuramente constatato che lo scarico di file musicali o audiovisivi è lento e costoso, questo a dispetto di una popolazione italiana fortemente incline alla multimedialità. Possiamo infatti dire che abbiamo più telefonini che pacchi di pasta nella dispensa. E’ giusto disciplinare l’aspetto sanzionatorio, ma è importante anche ridisegnare le dimensioni e le regole del mercato multimediale coinvolgendo tutta la filiera della creatività e la SIAE, con la sua terzietà, è in grado di farlo”.
Per Ferdinando Tozzi, esperto del Comitato Consultivo per il Diritto d’Autore del MIBAC, bisogna cercare un giusto equilibrio tra la tutela degli autori e l’accesso alla creatività. “Molti – ha detto Tozzi – non hanno la concezione di cosa sia il diritto d’autore e lo vivono in maniera ostica, come qualcosa di negativo. E’ invece giusto che il lavoro dell’autore venga remunerato altrimenti il mercato fallirebbe. Con la copia privata si determina un risarcimento per i titolari dei diritti le cui opere sono copiate dal privato senza che questi paghi nulla. Anche il sistema delle copia privata, come il diritto d’autore in generale, dovrebbe essere adeguato alle nuove tecnologie per tanto bisognerebbe valutare un ampliamento dell’oggetto imponibile e studiare la possibilità di una clausola “aperta” evitando che in futuro il legislatore debba affannosamente rincorrere lo sviluppo tecnologico”.
Fonte: S.I.A.E.