Tra i 2 e i 3 miliardi euro: questo il preoccupante dato riferito al lavoro sommerso e irregolare nel settore della musica dal vivo. È quanto stima una ricerca condotta dalla Fondazione Centro Studi Doc, centro di ricerca della rete Doc che svolge attività di documentazione, formazione e condivisione per sostenere la dignità del lavoro.
Il sommerso, impoverendo chi lavora nel settore, impoverisce tutto il Paese. Per contrastarlo è urgente il confronto con tutti gli attori in causa per trovare soluzioni. Con questo obiettivo la Fondazione Centro Studi Doc ha lanciato la Call to Action “Moltiplica la musica”. Operatori, istituzioni, sindacati, rappresentanti del governo, associazioni di categoria e chiunque sia interessato sono invitati a partecipare condividendo le proprie proposte di riforma per moltiplicare gli investimenti in musica e cultura, contrastare l’evasione fiscale e tutelare dignità e diritti dei lavoratori dello spettacolo, inclusi i giovani talenti.
Alla Call to Action hanno già aderito con le loro proposte le rappresentanze sindacali di CGIL e UIL. Partecipano con le loro proposte anche vari attori del settore, quali le cooperative Fasolmusic e Doc Servizi, Doc Educational e NRG Coop, l’agenzia di management Doc Live, l’associazione di categoria dei live club KeepOn Live, l’associazione SOS Musicisti e ATS Milano sul tema della sicurezza.
Tra i sostenitori della campagna anche la nostra Associazione, oltre all’Alleanza delle Cooperative Italiane cultura (Legacoop, Confcooperative e Agci), la manifestazione MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, l’associazione italiana di musicisti jazz MIDJ, Music Academy di Bologna e tutte le scuole del circuito LPEB.
Ad oggi, tra le proposte raccolte dalla Fondazione tra gli operatori del settore vi sono le seguenti: semplificare le pratiche di pagamento delle prestazioni occasionali dello spettacolo non professionistiche e saltuarie; incentivare la vigilanza; riconoscere il valore sociale degli artisti, sostenere le loro tutele e garantire loro anche la sicurezza sul lavoro; prevedere incentivi economici per chi organizza musica dal vivo.
«Il lavoro irregolare è ancora diffuso nell’ambito della musica live», sostiene Chiara Chiappa, presidente di Fondazione Centro Studi Doc. La fotografia scattata in Italia è chiara: «Il pagamento non regolare del musicista ha un’origine, quasi endemica, legata a locali e feste popolari in cui circola denaro contante “non tracciato”, a causa anche delle difficoltà burocratiche e delle scarse economie del settore», conclude Chiappa.
«Il settore della musica dal vivo è caratterizzato da una spiccata poliedricità», dichiarano congiuntamente Emanuela Bizi di Slc-Cgil e Giovanni Di Cola di Uilcom, per questo motivo «la legislazione, sia quella relativa al diritto del lavoro che quella fiscale, deve sapersi adattare a diversi mondi e alle differenti esigenze». «Il lavoro nero comporta evasione contributiva, fiscale e del diritto d’autore», continuano i due sindacalisti, per questo motivo «bisogna agire sul versante delle semplificazioni e dei controlli» e in particolare «ottenere da un lato il rispetto dei contratti di lavoro sottoscritti, e dall’altro affermare il diritto a un equo compenso e alla relativa contribuzione».
Se è vero che si tratta di sommerso e quindi di entità difficilmente calcolabili, è altrettanto vero che le cifre stimate sono significative e meritano una riflessione. Ed è quello che accadrà martedì 19 novembre alle ore 11.00 in occasione della prossima edizione della Milano Music Week alla Casa Doc alla Casa degli Artisti (Via Tommaso Cazzaniga 89/A Milano). Nel corso dell’incontro “Moltiplica la musica. Proposte per far emergere i musicisti nascosti” saranno presentate i risultati emersi dalla Call to Action e si terrà un dibattito dedicato alle proposte da presentare al governo.
Come Partecipare alla Call to Action
- Condividendo la propria proposta per far emergere dal sommerso il settore della musica. Tutti possono partecipare inviando le proprie idee a info@centrostudidoc.org.
Gli esperti della Fondazione lavoreranno per armonizzare tra loro le proposte di riforma. - È possibile partecipare alla Call to Action anche senza inviare proprie proposte. Se si condividono quelle già raccolte, è sufficiente segnalarlo alla Fondazione che aggiungerà il logo del nuovo aderente all’iniziativa.
- Diffondere l’iniziativa. Basta un click: http://www.centrostudidoc.org/2019/10/17/call-to-action:-proposte-per-far-emergere-i-musicisti-nascosti/