“Quando io e alcuni amici, alcuni dei quali, ahimè, non ci sono più, abbiamo iniziato ad occuparci di Siae direttamente è stato perché, nella nostra attività di editori e autori, ci siamo resi conto che o la Siae riuscivamo a cambiarla o non sarebbe stata in grado di affrontare il cambiamento epocale che stava avvenendo nel nostro settore, quello della cultura con l’avvento della tecnologia digitale“. E’ uno dei passaggi dell’intervista che Filippo Sugar, neopresidente della Siae, ha rilasciato alla rivista della Siae VIVAVERDI in uscita a fine mese.
“Anni fa“, spiega Sugar, “abbiamo iniziato una battaglia perché pensavamo, e lo pensiamo ancora oggi, che la Siae fosse importante e centrale per la cultura italiana ma che dovesse essere più vicina al mercato, molto più vicina ai problemi veri della nostra attività, molto meno burocratica e molto meno politicizzata. Abbiamo fatto quella battaglia perché autori ed editori potessero avere l’autogoverno della Società e sostenuto un cambiamento delle regole per consentire un processo decisionale più agile, in modo da poter adottare ogni scelta in tempi compatibili con la realtà“.
In passato Sugar non ha risparmiato critiche alla Siae: “Era rimasta indietro, non aveva ancora sottoscritto un accordo con Youtube, persino la società Polacca aveva un accordo con Youtube. Questo era un problema e dava la misura della distanza che c’era tra quella Siae e le esigenze che avevamo noi come autori ed editori. Oggi la situazione è completamente diversa. Volendo restare all’esempio di Youtube, non solo abbiamo già stipulato il secondo accordo, ma la negoziazione è avvenuta nell’ambito delle attività di Armonia , ossia di un polo europeo di licensing on line multiterritoriale creato su iniziativa di Siae, Sgae e Sacem che conferisce maggiore forza contrattuale ai repertori e consente sinergie operative. In pratica siamo in un altro mondo: i ricavi della Siae, per esempio in questo primo trimestre del 2015, sono tornati a salire in modo importante. Abbiamo stipulato recentemente un contratto innovativo e importantissimo con Sky chiudendo con successo una negoziazione che si trascinava da anni, (dall’epoca in cui Sky era una start up). Insomma la Siae di oggi è ben diversa dalla Siae che io criticavo. Io non ho cambiato idea, è che siamo riusciti a cambiare la Siae rispetto a cinque-sei anni fa“.
Fonte: Siae