E’ uscito sul “Corriere della Sera” del 20 gennaio un articolo di Caterina Caselli, nel quale la musicista e produttrice discografica lancia un appello a tutti i creatori e produttori di contenuti culturali per difendere il loro diritto a ricevere il giusto compenso del proprio lavoro. “La tutela delle opere dell’ingegno – afferma Caterina Caselli – è uno strumento di libertà perché consente all’autore di confrontarsi direttamente con il pubblico, purché questo avvenga in un ambito di legalità in cui le regole del mercato valgano per tutti“.
“Alcuni grandi marchi non hanno problema a farsi pubblicità su molti siti che più pirata non si può. In pratica finanziano la pirateria mentre ufficialmente si impegnano a contrastarla spendendo parole in difese dei diritti degli autori” dice la Caselli, criticando la “demagogica pretesa di chi vorrebbe, ad esempio, la musica gratis. E perché non le auto gratis, la birra gratis? Ovviamente né Fiat né Peroni sono invitate a farlo. E allora perché alcuni lo esigono dalla musica?“.
Secondo la presidente di Sugar Srl, l’industria discografica in dieci anni ha perso il 75% del proprio fatturato con conseguente riduzione del contributo fiscale allo Stato e perdita di posti di lavoro a fronte di guadagni crescenti per i giganti del web che sfruttano i contenuti della filiera della creatività. Da qui la necessità di regole condivise che tutelino la proprietà intellettuale anche nel nuovo ambiente digitale.
Fonte: SIAE