58 europarlamentari, appartenenti ai tre principali schieramenti – S&D, Ppe e Liberali – hanno inviato una lettera aperta alla Commissione UE, e in particolare al presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, al vicepresidente Andrus Ansip e al commissario Günther Oettinger, affinché l’annunciata riforma del copyright tuteli senza riserve gli autori e i creatori di contenuti.
“Chiediamo alla Commissione – si legge nel documento – che la prossima riforma sul copyright preveda in modo chiaro che le esenzioni di responsabilità vadano applicate solo ai provider di servizi online realmente neutri e passivi, e non ai servizi che svolgono un ruolo attivo nella distribuzione, promozione e monetizzazione di contenuti a scapito dei creatori e degli autori. Siamo convinti che la rimozione di questa distorsione nel mercato digitale stimolerebbe la crescita nell’ambito di una economia digitale europea“.a
L’iniziativa è stata accolta con favore dalla Gesac, l’associazione europea degli autori e dei compositori. “Questa lettera – afferma il Presidente Christophe Depreter – rappresenta un importante segnale alla Commissione sul fatto che esiste una volontà politica sulla necessità urgente di affrontare positivamente il nodo del trasferimento di valore”.
Infatti, il punto centrale è la remunerazione della creatività sui canali digitali, cioè la questione del value gap, il divario tra il valore ricavato da alcuni dei cosiddetti intermediari tecnici (ne sono esempi aggregatori di contenuti, notizie e motori di ricerca) attraverso la distribuzione e monetizzazione di contenuto (musica, video, notizie, ecc.) e il valore che viene riconosciuto ai titolari dei relativi diritti. Un divario che le principali associazioni di categoria hanno individuato come fonte di criticità per il panorama discografico internazionale.
Tra i firmatari diversi eurodeputati italiani come la capo delegazione del Pd, Patrizia Toia, la presidente della commissione Cultura, Silvia Costa (Pd), i democratici Nicola Danti, Luigi Morgano, Alessia Mosca, e il popolare Stefano Maullu.
Fonte: SIAE