Un recente studio elaborato da Nielsen e commissionato dal MIDEM ha rilevato che il 17% delle presone interpellate nel settembre 2010 (circa 26 mila e 600 cittadini sparsi per 53 Paesi) ha speso soldi per acquistare musica in downlad (ma meno del 10% ha acquistato un album intero), mentre il 26% lo ha fatto per ottenere musica in streaming. Metà del campione ha ammesso di aver scaricato musica illegalmente. I consumatori dell’Estremo Oriente sono i più consapevoli delle possibilità di ascoltare in streaming a pagamento contro il 46% dei cittadini dell’America Latina. Il 57% ha dichiarato di apprezzare lo streaming gratuito basato sul sistema ad-funded (con inserti pubblicitari), il 37% si dice disposto a fornire informazioni personali avendo in cambio l’accesso gratuito allo streaming, mentre il 22% sarebbe pronto a pagare per il servizio. I video musicali risultano essere il contenuto più appetibile, fruibile in gran parte attraverso il PC e non da cellulare. Lo studio evidenzia inoltre l’elevata frammentazione del mercato: nessun servizio a pagamento o monetizzabile supera il 60% delle preferenze degli utenti.
Fonte: Musica&Dischi