La Recording Industry Association of America (Riaa) ha rivelato che negli Usa lo streaming online ha superato il download digitale in termini di profitto, diventando la primaria fonte di guadagno per l’industria discografica.
I dati testimoniano che, nel 2015, i proventi derivanti da Spotify, Apple Music e Pandora sono aumentati del 29% per un totale di 2,41 miliardi di dollari, corrispondenti al 34,3% del mercato nazionale, mentre i proventi del download digitale sono diminuiti del 10%. Un risultato che segna la fine del decennio di dominio del download come principale fonte di guadagno dell’industria musicale. Calo generale anche per la vendita di dischi che ha registrato il 10% in meno, nonostante un +32% del vinile che non ha compensato però la flessione del 17% nelle vendite di Cd e Dvd musicali.
Cary Sherman, presidente e CEO della Riaa ha dicharato al Financial Times: “L’industria musicale è oggi un business digitale che trae il 70% dei suoi proventi da una vasta schiera di piattaforme e formati. La quota dei ricavi da questi format digitali sorpassa quella di ogni altro comparto dell’industria dell’intrattenimento“.
In crescita il numero degli utenti paganti per i servizi di streaming online musicali, che ha raggiunto il 40% l’anno scorso e negli USA sta arrivando a 10,8 milioni, generando per la prima volta ricavi per oltre un miliardo di dollari. Spotify a livello mondiale si sta avvicinando ai 30 milioni di utenti a pagamento e Apple Music lo scorso anno ha superato i 10 milioni di abbonati a soli sei mesi dal suo lancio.
Sherman afferma ancora “Il consumo di musica sta andando alle stelle, ma i proventi per gli artisti non stanno tenendo il passo…sono necessarie riforme per livellare il sistema ed assicurare che l’intera comunità musicale possa trarre pieni e giusti proventi dal proprio lavoro“.
Fonte: Repubblica.it