Lunedì 7 dicembre il Presidente di Note Legali è stato ospite della trasmissione di approfondimento di Rai3 FuoriTg, curata dalla redazione del TG3 nazionale e condotta da Maria Rosaria De Medici e Lara Nicoli. Oltre ad Andrea Marco Ricci, in rappresentanza di Note Legali e del CAM – Coordinamento delle Associazioni di Musicisti, sono intervenuti il presidente di Assomusica Vincenzo Spera e il Cantautore Luca Carboni.
Durante la trasmissione, il Presidente ha parlato di streaming, e di come questo non possa rappresentare un orizzonte concreto per i lavoratori del settore. Inoltre, annunciando che giovedì 10 dicembre parteciperemo al Tavolo permanente per lo spettacolo istituito dal MiBACT, ha spiegato cosa chiederemo al Ministro Dario Franceschini: principalmente, l’estensione dei ristori anche alle categorie che sono rimaste tutt’ora escluse, e l’avvio una riforma complessiva che parta da una previdenza unita e arrivi a ridefinire la semplificazione di questo settore in maniera efficiente, facendo emergere il sommerso e finanziando il reddito di continuità. Auspicando che alcuni di questi concetti di riforma vengano inseriti già in fase di ripartenza, perché la situazione di chi lavora con la musica non ricominci peggio di prima.
Riguardo alla prima parte della trasmissione, in merito allo streaming vale la pena fare una precisazione, che ampia quanto appena accennato, per maggiore chiarezza: la possibilità di diffondere/comunicare al pubblico in diretta una interpretazione/esecuzione è un diritto connesso esclusivo che va negoziato direttamente con l’artista e quantificato ulteriormente rispetto alla sua prestazione di spettacolo. Lo stesso dicasi per la possibilità di incidere la sua performance per farne poi usi discografici o audiovisivi, che possono anche avere sfruttamenti via streaming. Tali cessioni possono prevedere una remunerazione fissa ulteriore o un compenso a percentuale sui ricavi che il prodotto realizzato genera in ogni sfruttamento. Diverse da tali utilizzazioni, ci si riferisce col termine “equo compenso”, al compenso di cui all’art. 73-73bis della Legge sul Diritto d’autore, che prevede una equa remunerazione per la pubblica diffusione dei fonogrammi (quale ciò che avviene attraverso l’emittenza radio televisiva, pubblici esercizi, ecc.). Tale diritto viene raccolto tramite le collecting dei produttori fonografici e degli artisti interpreti ed esecutori. E’ quindi attualmente escluso un equo compenso sullo streaming interattivo (on-demand). In prospettiva, si sta lavorando da tempo e a livello europeo, per una modifica normativa che riconosca agli artisti interpreti ed esecutori un equo compenso anche sullo streaming.
La puntata della trasmissione è visibile qui: