Difendere il diritto d’autore, ufficializzare la musica popolare italiana come cultura sul piano anche fiscale, imporre alle radio italiane una quota di musica italiana pari al 50% da dibstruibuire sul totale della musica trasmessa, istituire una cabina di coordinamento presso il ministero per i Beni e le Attività Culturali tra enti locali e artisti; promuovere musica dal vivo presso i teatri lirici italiani. Questi gli argomenti al tavolo del ministro Francesco Rutelli che ne ha discusso, nell’ambito della pianificazione della futura riforma dello spettacolo dal vivo, con l’eccellenza della musica italiana nella giornata di ieri.
“La cultura popolare e’ parte del Paese e la musica popolare italiana rappresenta una ricchezza culturale ed economica importante anche per la definizione identitaria nazionale”, ha dichiarato Francesco Rutelli al termine dell’incontro al quale ne seguiranno altri nel corso delle prossime settimane.
Enrico Ruggeri, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Mariella Nava, Gigi D’Alessio, Caterina Caselli, Mogol, i Pooh, Francesco Renga, Andrea Bocelli, Beppe Servillo sono stati i cantanti intervenuti al fianco di Giorgio Assumma, presidente della Società Italiana Autori e Editori, Enzo Mazza, presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (Fimi), Ilaria Gradella, presidente di Assomusica e l’on. Andrea Colasio.