In Svezia cresce l’offerta di musica legale, determinando una decisiva svolta nelle abitudini degli utenti internet. Il Paese scandinavo, che fino a poco tempo fa era tra quelli con maggiore diffusione di pirateria musicale, si conferma uno dei più digitalizzati al mondo con la musica “liquida” che rappresenta il 63% delle vendite di prodotti musicali (+12 % rispetto al 2011), in base ai dati pubblicati dalla locale associazione dei discografici GLF.
Il merito è soprattutto dello streaming che nel 2012 ha rappresentato il 57% del fatturato annuo dell’industria, rispetto al 42% del 2011. Ricordiamo infatti che Spotify è un’azienda svedese, e proprio in Svezia ha proposto per la prima volta i suoi servizi, stipulando una licenza sperimentale con STIM, la società svedese di gestione collettiva del diritto d’autore.
“E’ un chiaro segnale che oggi ci sono più consumatori disponibili a pagare per la loro musica rispetto al passato – ha dichiarato Ludvig Werner, responsabile per la Svezia dell’IFPI (Federazione Internazionale dell’Industria Fonografica) – Speriamo che un mercato musicale in ripresa incoraggi artisti e case discografiche a pubblicare più musica e che gli operatori creino servizi sempre migliori per chi consuma musica“.
Fonte: SIAE