a Commissione 7a (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato ha approvato il disegno di legge n. 1861 sulla S.I.A.E.
Dopo le numerose sentenze emesse dalla Cassazione negli ultimi anni, finalmente anche la legge definisce la S.I.A.E. “Ente pubblico economico”. La qualifica di economico svincola definitivamente la S.I.A.E. dalle limitazioni dettate dal decreto legislativo 419/99, cui sono sottoposti gli enti pubblici non economici, enti che sono finanziati dallo Stato. La S.I.A.E., che non ha mai ricevuto soldi pubblici, ma che vive dei risultati della sua attività di impresa, potrà adesso agire a pieno titolo con criteri di imprenditorialità e cio’ le consentirà di competere con le altre Società d’autori e nell’attuale confronto con le nuove tecnologie.
“Un momento storico nella lunga vita della S.I.A.E.” cosi’ ha definito la nuova legge il Presidente della S.I.A.E., avvocato Giorgio Assumma, del quale e’ possibile leggere sul sito della S.I.A.E. (www.S.I.A.E.it) l’annuncio ufficiale, “atteso da anni dagli autori e dagli editori associati. La nuova legge, pur riconfermando la qualifica di ente pubblico della società , la equipara tuttavia agli organismi imprenditoriali regolati dalle norme del diritto civile.
Cio’ le consentirà di operare in tutto il mondo con la libertà tipica delle imprese commerciali private e quindi la porrà nella condizione di fronteggiare adeguatamente la concorrenza delle analoghe società straniere di collecting, alle quali l’Unione Europea ha aperto le porte del mercato italiano.
Una vera rivoluzione, insomma, che fa onore al Parlamento italiano che ha voluto questa legge come strumento di una maggiore tutela sia della creatività nazionale che dei diritti morali e patrimoniali degli autori ed editori”.
Altro punto fondamentale di cambiamento con la nuova legge e’ il trasferimento di ogni controversia alla giurisdizione ordinaria e non piu’ a quella amministrativa. Affidato all’autodeterminazione della base associativa anche lo Statuto della Società , che in base alla nuova legge promuoverà con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali la creatività dei giovani autori italiani. Infine sarà libero l’utilizzo delle opere su Internet (purche’ non sia a fini di lucro) ad uso didattico o scientifico.
In sostanza, questa nuova legge sulla S.I.A.E. e’ un grande segnale che il Parlamento ha dato al Paese, perche’ consentire la libertà e l’autonomia degli autori significa salvaguardare l’autonomia della Cultura.