Nonostante la grave difficoltà a operare nella piena legalità ad ogni livello, non possiamo non notare come, in generale, il settore della musica dal vivo abbia registrato un incremento della spesa del pubblico per i concerti di musica leggera, e, a differenza dell’industria discografica, goda tuttora di discreta salute. Certo, d’altro canto è anche vero che il numero di musicisti (di ogni professionalità e livello) che si propongono per esibizioni dal vivo è aumentato notevolmente e rende davvero difficile trovare spazi che accolgano un proprio concerto. Molti musicisti si arrangiano da sé a procacciarsi l’ambita “data” e non hanno l’opportunità di delegare a un operatore professionista tale attività che richiede molto tempo ed energie.
In questo contesto, esistono diverse figure professionali che operano nell’organizzazione di eventi live con le quali il musicista che si dà da fare per procacciarsi delle serate spesso si imbatte. Agente, procuratore, impresario, produttore di spettacoli, direttore artistico, segreteria artistica, promoter, booker, booking, local promoter, local operator, agenzia, management, tour manager, personal manager, per dirne solo alcune, sono tutte “etichette” che spesso vengono appiccicate sulla bottiglia sbagliata e che hanno una accezione diversa anche da Paese a Paese. L’uso di tali termini, laddove per varie ragioni è carente una definizione univoca e condivisa nel settore, può spesso trarre in inganno i musicisti meno esperti e creare spiacevoli inconvenienti: quando si discute di una possibile esibizione con un operatore del settore è dunque importante, al di là dell’etichetta con la quale esso si presenta, comprendere il suo effettivo ruolo e i suoi compiti reali.
Certo le situazioni che si possono creare nell’organizzazione di eventi dal vivo sono le più disparate e possono coinvolgere anche molte figure professionali tra loro diverse, ma è comunque possibile fare alcune considerazioni di base.
I pub e i locali più piccoli tendono a basare le proprie entrate sulle attività non musicali, come ad esempio la vendita di alcolici o la ristorazione. Per questo genere di locali la musica è principalmente un modo per attirare clientela e rappresenta un costo operativo subordinato alla propria attività principale. Il gestore del locale spesso preferisce appoggiarsi a un soggetto esterno capace di selezionare artisti, programmare un calendario di eventi e addirittura provvedere direttamente o in sua vece agli ingaggi. Questo soggetto può essere legato al gestore con svariati tipi di accordo: può essere un dipendente o un collaboratore stabile con mansioni specifiche, può essere pagato per realizzare l’intero evento “chiavi in mano”, può trattenere una percentuale sulla buona riuscita della serata o una percentuale dal compenso dell’artista.
Quel che più conta sapere è però con quale mandato agisce nei vostri confronti: se vi ingaggia in proprio, se ha mandato per concludere accordi in nome e per conto del gestore (e ne ha quindi rappresentanza legale, anche solo per questa attività), o fa semplicemente da tramite col locale e rimanda poi al gestore la conclusione formale dell’accordo con voi. Questo è importante per evitare spiacevoli fraintendimenti o brutte sorprese e per capire chi è effettivamente il soggetto che si assume l’obbligo di accogliervi a suonare (e quindi di pagarvi).
Per aiutarvi a comprendere con chi avete a che fare vi sottopongo una piccola check list:
1) Qual è l’effettivo ruolo dell’operatore? Che fa esattamente nell’organizzazione dell’evento?;
2) Chi decide se e a quanto ingaggiarvi?;
3) L’operatore rappresenta qualcuno o agisce in nome e per conto proprio?;
4) Se rappresenta qualcuno, ha mandato per concludere accordi in sua vece o fa da tramite e rimanda poi al suo mandante la conclusione formale dell’accordo con voi?;
5) Al di là di chi vi consegnerà il compenso per l’esibizione, formalmente qual è il soggetto che vi ha ingaggiato?;
6) Come avviene il pagamento della vostra prestazione: chi vi paga e in quale modalità?.
Una seconda considerazione che può esservi d’aiuto riguarda il ruolo ricoperto da chi vi aiuta a trovare degli ingaggi: questo rapporto può essere con o senza esclusiva, e con o senza rappresentanza. Nel caso abbiate un accordo di esclusiva sarete vincolati a un unico soggetto (anche solo con riferimento a un determinato territorio) che vi troverà occasioni per esibirvi: in tale caso è consigliabile concordare un cachet minimo a esibizione e un numero minimo di esibizioni che tale soggetto dovrà trovarvi nel corso di un determinato periodo. Fondamentale è invece formalizzare tale accordo per iscritto personalizzandolo il più possibile con le proprie esigenze rispetto ogni aspetto dell’esibizione.
Nel caso invece l’accordo preveda anche il conferimento di un mandato con rappresentanza, tale soggetto si troverà a concludere in vostro nome e per vostro conto l’accordo e voi assumerete le obbligazioni da esso concluse: la contrattualistica, di rado per il vero utilizzata in tale ambito, vi sarà di grande aiuto nel definire oneri e onori e limiti a tale attività e a evitare spiacevoli sorprese. Il consiglio è di evitare di scriversi contratti da soli o copiarli da altri che girano nell’ambiente o su Internet: un piccolo investimento da un buon consulente legale specializzato per la redazione di un contratto fatto a misura sulle vostre esigenze, vale in serenità e tutela del proprio lavoro e viene ampiamente ripagato con le prime auspicate entrate.
Buona Musica!