Qual è il ruolo dell’editore? E del produttore fonografico? Cosa si intende per etichetta?
Nel quotidiano, capita spesso che editore musicale e produttore fonografico vengano confusi. A volte un medesimo soggetto svolge entrambe le attività, a volte ci si trova di fronte ad accordi distinti con soggetti diversi, per l’una e per l’altra attività. Può diventare difficile distinguere cosa faccia uno o l’altro. Pur simili in molti aspetti, un’analisi sulle differenze tra le due figure può aiutare a capire i diversi ruoli che l’editore e il produttore fonografico hanno nel mondo del music business. Vediamoli schematicamente di seguito:
L’editore musicale è il soggetto (di norma, una società) a cui gli autori (della musica e/o del testo) cedono (per iscritto) tutti i diritti di utilizzazione economica di una o più opere musicali. Oggetto della cessione è, sostanzialmente, la melodia musicale creata, nonché il testo letterario ad essa eventualmente abbinato. I diritti ceduti comprendono quelli di pubblicazione, di riproduzione, di esecuzione, di elaborazione, ecc. La cessione è, di norma, per tutta la durata massima consentita dalla legge e cioè (per quanto previsto nel nostro ordinamento) per 70 anni dalla morte dell’autore o dell’ultimo degli autori (anche se nulla impedisce un patto contrattuale che limiti la durata a pochi anni).
Pertanto, salvo casi limite, una volta ceduti i diritti di un’opera a un editore, non si potranno più cedere ad altri. È dunque una scelta da ponderare con attenzione, specie alla luce del contratto di edizione musicale da sottoscrivere, dove l’editore si dovrà impegnare a sfruttamenti concreti dell’opera (es. pubblicazione di un numero minimo di incisioni dell’opera su supporti, entro una data determinata, promuovere l’opera attraverso sincronizzazioni, traduzioni, ecc.), non generici o mediante frasi di stile.
In cambio della cessione editoriale, all’autore spetterà un compenso in denaro, derivante dalle percentuali sulle somme incassate dagli sfruttamenti dell’opera. Nella prassi, l’editore provvederà a depositare (o ri-depositare) l’opera musicale presso una società di gestione collettiva (c.d. collecting societies, ad es. SIAE), tenendo per sé il massimo consentito dalla legge e cioè la metà delle quote disponibili: 12 ventiquattresimi (nell’impostazione SIAE) per i diritti di pubblica esecuzione (es. per i DEM) e il 50% di quelli di riproduzione fonomeccanica (es. i DRM). Per questi diritti, la società di gestione collettiva effettuerà tutti gli incassi e li farà avere direttamente agli autori e all’editore. Tuttavia la collecting society non gestisce tutti i compensi delle possibili attività editoriali, ad es. quelli dovuti per sincronizzazioni (abbinamento dell’opera musicale a una audiovisiva): tali altri utilizzazioni e relativi compensi saranno gestiti direttamente dall’editore, il quale verserà agli autori la quota determinata in contratto (di solito, pari al 50%). Ma concretamente cosa dovrà fare l’editore? A lui interesserà che l’opera abbia più utilizzazioni remunerative possibili, gli è indifferente che l’artista esecutore sia anche l’autore (anzi, preferirà che a inciderlo sia un artista già famoso, potenzialmente di maggiore successo). Dopo la stipula del contratto di edizione, l’editore dovrebbe dunque valorizzare l’opera, promuovendola presso il pubblico e gli addetti ai lavori, trovando occasioni di redditizio sfruttamento come ad es. sincronizzazioni, esecuzioni da parte di artisti notori, ecc.
Il produttore fonografico (o la casa discografica), invece, è colui che organizza la realizzazione di un master fonografico e, soprattutto, ne sostiene tutte le spese di realizzazione. Al produttore dovranno cedere (per iscritto) i propri diritti connessi tutti gli artisti che hanno suonato (in qualsiasi ruolo e per qualsiasi durata) nel master. Se la controparte dell’editore è l’autore, nel caso del produttore sarà l’artista interprete esecutore (in altre parole il cantante o il musicista).
È dunque indifferente quali opere musicali siano incise (possono essere anche cover di terzi, non necessariamente composizioni degli artisti in veste di autori), al produttore interessa solo acquisire i diritti su una determinata incisione da parte di coloro che vi hanno suonato. Per questa figura i guadagni provengono da tutti gli sfruttamenti possibili riguardanti le sue registrazioni quali ad es. i passaggi in radio, gli streaming, i download, le vendite dei supporti (CD o vinili), ecc. a prescindere, lo ribadiamo, da quali opere vengono registrate e dalla presenza o meno dell’editore. All’artista primario spetterà una percentuale sugli incassi derivanti dai predetti sfruttamenti che solitamente non supera il 20% , fatta eccezioni per le licenze di sincronizzazione che partono da una remunerazione del 25% delle somme incassate per tale concessione. Gli artisti comprimari (i c.d. turnisti) vengono invece solitamente pagati a forfait per il turno in studio con un compenso che quindi prescinde dal successo commerciale della registrazione alla quale hanno preso parte.
Cogliamo l’occasione per fare un’importante distinzione tra il significato dei termini “produttore fonografico” ed “etichetta”. Col primo, si intende il proprietario del master cioè colui che coi propri mezzi o risorse ha assunto l’iniziativa economica per la registrazione delle opere musicali. Il produttore fonografico può essere una persona fisica o una persona giuridica e in questo secondo caso si è soliti parlare di casa discografica. Anche se spesso i due termini vengono utilizzati per significare la medesima cosa, l’etichetta (o label) è un marchio col quale il produttore fonografico identifica una “linea editoriale” (nulla a che vedere con le edizioni musicali) di registrazioni facenti parte del suo catalogo. Ne deriva quindi che lo stesso produttore fonografico può disporre di più etichette ciascuna delle quali, verosimilmente, corrisponderà a un preciso stile o genere musicale (ad es. Polydor o Island sono entrambe etichette della casa discografica Universal Music Group, mentre Columbia o Epic sono due etichette della casa discografica Sony Music).