Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato un bando in cui mette a disposizione 148 frequenze in onde medie per 20 anni. Le frequenze, appartenute alla Rai, sono state liberate su richiesta dell’Agcom, per consentire ad operatori – nuovi entranti o già presenti sul mercato – lo svolgimento di attività radiofonica in piccoli bacini territoriali, come radio di quartiere o comunali. Si tratta quindi di frequenze adatte “a organizzazioni senza scopo di lucro, a istituti universitari”, ma anche società individuali o consortili.
Il bando è destinato sia a radio già esistenti – anche sul web – sia a nuovi soggetti, purché abbiano prima ottenuto un’autorizzazione generale a trasmettere (da richiedere presso il proprio Ispettorato Territoriale).
Obiettivo dell’Agcom è favorire la “la posizione dei soggetti nuovi entranti”, perciò nella graduatoria di assegnazione delle frequenze – stilata solo se le richieste saranno maggiori della disponibilità – la voce “potenzialità economica” è stata ridimensionata, a favore di elementi progettuali come i tempi di realizzazione, l’estensione della copertura, l’innovazione tecnologica, l’uso di tecnologie digitali , varietà e quantità della programmazione con “finalità sociale o di pubblica utilità”.
Le frequenze saranno assegnate in diritto d’uso per vent’anni. Non è previsto un investimento minimo, né sono ancora precisati i costi dell’usufrutto: sarà un “pagamento annuale dei diritti amministrativi”, spiega il Mise, ma per l’importo esatto bisogna attendere.
Il bando scade il 30 settembre, ed è scaricabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico a questo link.